Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


Sottopasso, l’assemblea a Crociata:
trasparenza su soldi, date e colpe

La raccolta di firme per la riapertura del sottopasso di via del Murello andrà avanti almeno fino a quando non sarà reso noto un cronoprogramma dei lavori con date precise, verificabili, compresa una data credibile di riapertura. Una cinquantina di cittadini molto determinati hanno risposto alla convocazione del Comitato Sarzana, che botta! e dell’associazione culturale “Per Crociata” nella sala del Centro sociale. E’ stato costituito un gruppo di lavoro che affiancherà il Comitato e l’associazione.

Il cartello di cantiere: tutti i dati sono ormai superati

Il mese di settembre servirà oltre che per proseguire la raccolta ormai prossima alle 700 firme a seguire l’operato dell’amministrazione e a studiare nuove iniziative. Non sono mancate voci indignate per la non curanza, al limite del disprezzo, mostrato dal sindaco verso la petizione, uno strumento democratico di partecipazione previsto dallo Statuto comunale.
In gioco due milioni e mezzo di fondi pubblici 
L’incontro, secondo lo stile che caratterizza da sempre l’azione del Comitato Sarzana, che botta!, è stato aperto da una relazione ricca d’informazioni attraverso la proiezione di documenti ufficiali. La presidentessa Roberta Mosti ha ripercorso la storia del raddoppio del sottopasso, che secondo il progetto originario comprendeva una grande strada da realizzarsi sbancando tutto il terreno che costeggia la ferrovia, abbattendo tutte le costruzioni esistenti per raggiungere l’area dell’attuale metropark. Per il sottopasso e parte della viabilità connessa era prevista una spesa di 2 milioni e 484 mila euro dei fondi pubblici. Un milione e 863 mila sono stati stanziati dalla Regione, altri 620 mila li deve mettere il Comune (oneri di urbanizzazione delle Coop per il Piano Botta. Del contributo regionale le Cooperative hanno già incassato circa un milione e mezzo. Alle Ferrovie per l’acquisizione delle aree sono già andati un milione e 800 mila euro. Altri 450 mila euro era la spesa preventivata per espropriare le case private degli ex ferrovieri. Ma quei soldi il Comune non li ha più.
Un progetto largamente ridimensionato
Roberta Mosti ha illustrato il nuovo progetto di sottopasso elaborato dagli uffici comunali, ridimensionato anche in termini economici (non è prevista neppure la rotonda tra via Emiliana e via Murello).
I cittadini presenti si sono mostrati molto sensibili al tema del denaro pubblico investito sul sottopasso e indignati per le mancate risposte e la scarsa chiarezza dell’amministrazione. L’esigenza di trasparenza e chiarezza è salita più volte dall’assemblea. Ci sono ritardi non ascrivibili al Comune? Bene, il sindaco indichi le cause e persegua chi ha creato danno alla città, invece di dare risposte generiche.
E infine la domanda tanto cara al comitato, ma indigesta a molti: perchè il comune ha incaricato direttamente le cooperative senza fare la gara d’appalto prevista dal codice?

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Data
mercoledì, 31 agosto 2016

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