Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Antenna dei Grisei
e trasparenza
In Comune c’è chi
ignora le leggi

Articolo di Carlo Ruocco

Tramite posta elettronica certificata la dirigente del Comune di Sarzana dottoressa Patrizia Rossi ha notificato al “Comitato Sarzana, che botta!” il diniego di accesso alla documentazione relativa all’installazione del ripetitore di telefonia mobile in località Grisei perché “la richiesta risulta incompleta con particolare riferimento alla motivazione e dichiarazione del possesso dell’interesse diretto concreto e attyale alla conoscenza degli atti”.

Il ripetitore Telecom in pieno Centro storico

Questa mattina l’assessore all’ambiente Massimo Baudone ha incontrato una delegazione del Comitato per approfondire la questione delle antenne con particolare riferimento al protocollo d’intesa del 2003 tra il Ministero delle Comunicazioni e l’Associazione dei Comuni italiani ANCI che prevede la concertazione nella scelta dei luoghi per l’installazione, il monitoraggio continuo dell’inquinamento elettromagnetico sul territorio comunale, la divulgazione del piano delle installazioni. E’ il Protocollo che il Comitato ha fatto conoscere all’Amministrazione e ai cittadini. Ovviamente il Comitato si è presentato all’incontro armato delle leggi e dei regolamenti, ma disarmato sui contenuti dell’installazione ai Grisei in virtù del diniego del Comune all’accesso ai documenti.
Su cosa ha fondato la dottoressa Rossi il suo “niet”? Sul Regolamento comunale. Leggi qui Antenne Diniego Comune accesso agli atti

Il Regolamento comunale è “fuorilegge”
Peccato che i regolamenti comunali occupino l’ultimo posto nella gerarchia delle fonti del diritto secondo la Costituzione e la giurisprudenza.
La dirigente del Comune, al pari di altri suoi colleghi, ignora che in materia di informazioni ambientali la legge 241/1990 è stata superata dal decreto legislativo 195/2005, che ha recepito la direttiva europea (per fortuna che siamo in Europa occidentale) 2003/4/CE e la Convenzione di Aarhus su informazione e partecipazione ambientale, ricomprese anche nel decreto legislativo 152/2006 (testo unico ambientale).
Il DLgs 195/2005 prevede espressamente che “L’autorità pubblica rende disponibile …..l’informazione ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse” (comma 1 articolo 3).
Un saggio di Marco Grondacci sul “caso Sarzana” 
Il Comitato era a conoscenza di questo diritto. Lo aveva imparato in uno dei tanti incontri con il massimo esperto di legislazione ambientale nella nostra provincia, Marco Grondacci, che, secondo il detto latino “nemo propheta in patria”, ha operato e opera come consulente per enti locali di altre regioni (da ultimo la Sardegna) e per aziende private e pubbliche anche nel campo della telefonia.
Abbiamo portato a conoscenza di Marco Grondacci la decisione del Comune di negarci la documentazione e lui ha dedicato un commento (oseremo dire un saggio per la consistenza del testo) al caso in questione. Per chi volesse approfondire rinviamo al suo blog http://notedimarcogrondacci.blogspot.it/2015/01/il-comune-di-sarzana-nega-accesso-agli.html .

Al Consiglio comunale chiediamo: Adeguate il Regolamento
Come Comitato impostiamo immediatamente una battaglia affinché l’Amministrazione e il Consiglio comunale adeguino lo Statuto del Comune di Sarzana alla legislazione italiana ed europea vigenti.
Siamo certi che dopo la benedizione di Papa Francesco, anche lo Spirito Santo ci darà una mano.

 

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Data
sabato, 24 gennaio 2015

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