Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Ricorso al Tar, sostenete il Comitato

quadriga

di Carlo Ruocco

Se vogliamo fermare il Piano Botta e l’arroganza dell’Amministrazione, che ha sbrigativamente liquidato tutte le Osservazioni presentate e ignorato ogni appello ad esaminare altre soluzioni più coerenti con la storia architettonica della città, invece di imporre una muraglia rossa, ripetitiva e piatta, non ci resta che invocare l’intervento della magistratura amministrativa per chiedere il ripristino della legalità.

Il sindaco Caleo è stato chiaro: conta di aprire i cantieri a gennaio. E’ sicuro che il Comitato tecnico urbanistico della Provincia avallerà senza colpo ferire il Piano.

Dove attinge tanta sicurezza? Nella composizione del CTU della Provincia? Nella forza persuasiva del grande gruppo imprenditoriale interessato a questa speculazione? Tale forza persuasiva è peraltro nota all’Amministrazione sarzanese: basta leggere e rileggere la delibera del 26 giugno 2007 che ha dato il via alla Variante. I desiderata della proprietà privata sono diventati i progetti dell’Amministrazione pubblica: architetture, materiali, financo l’architetto.

Se non in questi, in quali altri “segni” attinge l’esibita sicurezza del sindaco? Come gli antichi abitanti di Luni ha interpellato gli aruspici? Ha interrogato le viscere degli animali?

A noi non resta che interpellare i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale e spostare il confronto sul terreno della legittimità delle scelte fatte dall’Amministrazione.

Ma i ricorsi alle carte bollate per far valere i diritti costano. E un comitato di cittadini può contare solo sul contributo …. dei cittadini.

Per questo lanciamo una sottoscrizione, una grande colletta per contrastare un progetto estraneo alla città, un progetto che, come abbiamo dimostrato con foto e tavole, renderebbe Sarzana la brutta copia di quartieri di Sesto San Giovanni, di Rovigo, di Lugano, di Dubai.

Ciascuno può sottoscrivere versando sul nostro conto corrente presso CARISPEZIA – CREDIT AGRICOLE Sede di La Spezia

IBAN: IT 65 I 06030 10701 000046771463

Ma faremo anche lotterie con l’aiuto di commercianti (hanno già aderito L’Isola dei giochi e il bar La dolce vita), banchetti e raccolta individuale tra gli aderenti e i simpatizzanti con rilascio di ricevute del Comitato.

Non faremo raccolte “porta a porta”, per evitare speculazioni e truffe.

Amate Sarzana? Siate generosi.


CARISPEZIA – CREDIT AGRICOLE
Sede di La Spezia

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Data
sabato, 28 novembre 2009

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1 commenti per “Ricorso al Tar, sostenete il Comitato”


  1. Roberto Galli says:

    Sono stato tra i primi a dissentire dal piano Botta quando ancora nessuno dei componenti del Comitato Sarzana che Botta avevano preso posizione. Poi si sono tutti svegliati improvvisamente ed hanno imbastito un putiferio di lagnanze verso quel progetto che il Comune, in modo pervicace e determinato come non mai, ha portato all’approvazione. Come non chiedersi perché questo Comune frantumando ogni osservazione ed ogni rimostranza si è messo contro la volontà della stragrande maggioranza ( almeno secondo il Comitato ) dei cittadini ed è stato insensibile alle loro proteste ? Come non chiedersi ancora perché la stessa cosa è stata fatta da parte della Regione Liguria a proposito dell’approvazione in Giunta della variante normativa al Piano di Parco Montemarcello Magra ?
    La risposta a tutti e due i quesiti è sempre la stessa ovvero che comunque vadano le cose, qualunque sia la posizione dei cittadini contro l’operato ed i disastri degli organi elettivi sia il Comune sia la Regione sanno perfettamente che nell’urna il popolo vociante e dissenziente da tutte le loro scelte li voteranno ancora. Ricordate Pitelli ? Se una vera scelta doveva essere espressa da parte dei vari Comitati od Associazioni quella doveva riguardare esattamente la presa di posizione dura ed inequivocabile che i dissenzienti non avrebbero più votato coloro che venivano ritenuti colpevoli degli scempi urbanistici e territoriali. Forse anche questa minaccia avrebbe potuto lasciare indifferenti i partiti al potere perché anni ed anni di votazioni a loro favore poteva consentire, come ha consentito, almeno fino ad oggi, di dormire sonni tranquilli ricordando le derive plebiscitarie nei loro confronti. I cittadini hanno l’occasione, tra pochi mesi, di passare dalle parole ai fatti. Capisco che una cosa è dissentire da un progetto (anche se sconvolge la città ) ed un’altra è cacciare gli autori del progetto stesso che interpretano per tutto il resto le aspirazioni profonde dei sarzanesi. Andrà sempre così ?
    Se dissento dal progetto Botta egualmente non posso che esprimere il mio parere positivo sul progetto Marinella. Non è un caso che un territorio di 430 ettari preveda una riqualificazione che lascia intatta la maggior parte della piana. Infatti ben 380 ettari sono vincolati in modo perentorio a verde e costituiscono il parco campagna che non potrà quindi essere antropizzato. Dove è la speculazione o la cementificazione ? Altro problema è quello del cuneo salino che non può essere un motivo per bloccare la costruzione della darsena di Fiumaretta perché il problema nacque al tempo delle escavazioni selvagge che determinarono anche l’erosione della costa. Vi furono dei punti nei quali vennero scavate fosse profondissime ( ben oltre il livello al quale verrebbe scavata la darsena ed il fiume ), questo comportò la rottura dello strato impermeabile con la conseguenza che il cuneo salino risalì di molto. Ma oggi l’alveo verrà abbassato di quel minimo da permettere la costruzione degli argini bassi e la profondità della darsena non potrà quindi essere inferiore a quella quota. Devo anche dire che Marinella Spa dal momento della presentazione del progetto ad oggi ha recepito moltissime correzioni adeguandosi alle richieste che venivano sia dai privati che dalle istituzioni. Ricordo che dalla presentazione del progetto ad oggi sono trascorsi circa dieci anni di discussioni, di studi, di confronti che hanno messo a nudo ogni criticità del progetto e, se si è giunti alla approvazione da parte della Giunta della Regione Liguria, significa che i dubbi e le perplessità, manifestate non solo dai vari comitati ed associazioni, hanno avuto una risposta esaustiva.



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