Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


 

Non attende il Patto e vola dall’impalcatura

Una decina di barconi contenenti cinquecento immigrati clandestini sono stati avvistati al largo del porto di Luni. A bordo giovani di varie etnie, in prevalenza magrebini e albanesi. Pare certa la presenza di un ingegnere e di un geometra egiziani con studi ed esperienze lavorative maturati nella zona di  Giza.
pattoA spingere gli immigrati fino al porto di Luni la notizia del “Patto per lo sviluppo” stipulato a Sarzana tra Comune, sindacati e imprese per la futura realizzazione dei palazzi di via Muccini e piazza Terzi i cui lavori, a detta del faraone Cleo I° dovrebbero partire nei primi mesi del 2010. All’estero sanno che gli italiani (del nord) non amano i lavori pesanti dell’edilizia. Ma ad attirare i giovani stranieri sarebbero stati, oltre i 500 posti conclamati, i contenuti dell’accordo, pubblicizzato anche dall’emittente araba Alzajira: “Sicurezza sul lavoro, regolarità degli stipendi, nessun contratto in nero”.
Pare che a un immigrato, che ha lavorato a lungo nell’agro romano, sia sfuggita la poco elegante espressione romanesca “mei cojo.…. a Sarzana un patto comunale può più delle leggi”.
E’ noto anche agli immigrati che in Italia esiste già una legislazione infortunistica tra le più severe d’Europa. Ed è noto a tutti che pagare in nero i lavoratori costituisce una serie di violazioni di leggi (fiscali, previdenziali) anche penali. Ma tutti sanno che le leggi in Italia sono grida manzoniane per carenza di controlli. E proprio qui sta la grandezza del “Patto per lo sviluppo”! I controlli. Negli articoli di stampa non se ne parla. I giornalisti, si sa, sono distratti, omissivi e disfattisti. Ma è sicuro che i controlli saranno severissimi, affidati per il 60 per cento alla Sicuritycoop e per il 40 per cento ai capomastri delle ditte private. Così anche sui controlli l’accordo Lega Coop-imprenditori locali sulla ripartizione della torta 60 a 40 è salvo.

P.S.: un immigrato extracomunitario è volato dall’impalcatura di un cantiere. Non aveva atteso la firma del Patto prima di arrampicarsi.

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Data
sabato, 3 ottobre 2009

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