Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Ambiente, sotto osservazione gli alberi

Per oltre un mese il laboratorio mobile dell’Arpal ha sostato sotto le piante a ridosso del recinto del parco di villa Ollandini. L’impianto, che costa un pacco di soldi ai contribuenti anche per il solo mantenimento in attività, è stato collocato in una zona notoriamente a bassa densità abitativa. Mentre via Sobborgo Spina, Sobborgo Emiliano, via Muccini, piazza Martiri, via Lucri, piazza Terzi scoppiano di smog, il Comune ha scelto di monitorare l’ossigenazione delle piante.

Negli ultimi anni la centralina era stata posizionata in piazza San Giorgio. Ha sempre fornito dati allarmanti, nonostante la piazza per sua conformazione sia luogo aperto e ventilato a differenza delle strade del centro, veri e propri canyon dove lo smog ristagna. I risultati dei rilevamenti avrebbero dovuto consigliare un’amministrazione comunale attenta alla salvaguardia della salute dei suoi concittadini a effettuare altri controlli, più puntuali e mirati, nei luoghi dove c’è più concentrazione di abitanti. Ma soprattutto avrebbe dovuto spingere l’amministrazione a prendere provvedimenti per la riduzione almeno del traffico di attraversamento o di ricerca dei parcheggi in centro.

La sollecitazione ad assumere misure per la riduzione dell’inquinamento atmosferico era venuta anche dalla Regione Liguria nell’agosto del 2007: Sarzana con Santo Stefano e La Spezia erano indicati come i Comuni della Provincia dove per gli uffici ambiente della Regione era urgente intervenire. Da allora nessuna misura è stata adottata.

Invece di collocare il laboratorio mobile dell’Arpal in piazza Terzi, ad esempio, per avere una simulazione approssimativa (comunque al ribasso) dell’inquinamento che potrebbe investire l’area una volta che saranno realizzati la stazione degli autobus e il parcheggio interrato di 600 auto previsti nel progetto Botta,  si è preferita la politica dello struzzo. In questo caso invece di ficcare la testa sotto la sabbia, il Comune ha ficcato la stazione Arpal sotto gli alberi di Villa Laboratorio mobile1Ollandini.

La decisione di collocare il laboratorio mobile dell’Arpal in una zona a bassa densità abitativa è stata presa con un accordo “per le vie brevi”, una telefonata insomma, tra il Comune e la Provincia, pare senza neppure sentire il parere dei tecnici Arpal. Chi fosse da una parte e dall’altra del filo, ovviamente è “top secret”. Sicuramente non il tecnico responsabile del settore. Il dottor Menghini ha saputo il tutto a cose fatte.
Anzi in provincia era giunta originariamente a sua firma una richiesta di ricollocare il laboratorio in piazza San Giorgio. Ma la presenza di un nuovo bar ha sconsigliato la scelta. Dunque si tratta di un accordo “per le vie brevi” tra l’assessora Guastini e la sua omologa in provincia Micheloni?

I cittadini hanno il diritto di sapere chi ha compiuto la scelta, i motivi che l’hanno ispirata, le ragioni tecniche che la sostengono. Altrimenti siamo in presenza di un inutile spreco di denaro pubblico che poco e nulla ha a che vedere con la tutela della salute.

Carlo Ruocco

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Data
sabato, 12 settembre 2009

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