Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Sottopasso, un’opera da 2.800.000 euro
mai andata a gara. E’ normale?

Dall’incontro di ieri sera (4 agosto) al Barontini sono scaturite alcune osservazioni sulla mancata ripresa dei lavori al sottopasso di via del Murello a due anni dalla collocazione della struttura di cemento armato (monolite) e sulle dichiarazioni del sindaco sull’inutilità della petizione. Le abbiamo condensate in uno scritto inviato ai giornali e alle agenzie di stampa on line. Abbiamo aggiunto una domanda che da tempo ci frulla in testa: perché un’opera da due milioni e 800 mila euro non è andata a gara? Questo il testo.

Dal 21 settembre 2014 i lavori sono fermi a questo punto

“Non sarà una petizione indirizzata all’amministrazione a sbloccare la situazione di via Murello”. Così ha scritto il sindaco Cavarra allergico a tutte le forme di partecipazione dei cittadini che non siano benedette dalla giunta. Un risultato però la petizione del Comitato Sarzana, che botta! lo ha già ottenuto: a un anno esatto dall’annuncio fatto dal sindaco di ripresa dei lavori a settembre e di conclusione entro dicembre 2015, è stata strappata un’altra promessa di ripresa dei lavori a settembre!
Inoltre è cresciuta l’attenzione dei cittadini, come dimostrano le 522 firme finora raccolte in due settimane e l’assemblea di ieri sera. Una cinquantina di persone in una serata di agosto (è un record?), tutte impegnate col Comitato a sostenere la petizione si sono ritrovate al Barontini per parlare del problema, dell’intervento del sindaco, delle iniziative future. Dall’incontro sono scaturiti un proposito e alcune domande al nostro primo cittadino. Il proposito: la campagna di raccolta firme a sostegno della petizione continuerà fino a quando i lavori non saranno effettivamente ripresi e il cronoprogramma, di cui parla Cavarra, non sarà reso noto nei dettagli.

Fine lavori: Non si sa

Le domande. Perché un’opera da due milioni e ottocentomila euro non è andata a gara come prevede il codice degli appalti? Lo dobbiamo chiedere all’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone? Quali sarebbero “le lungaggini burocratiche” che non hanno consentito dal 21 settembre 2014 (notte della posa del monolite di cemento del nuovo sottopasso) a oggi di riprendere i lavori? Fino al mese scorso Cavarra e Baudone parlavano di mancato completamento del collaudo. Dopo la nostra segnalazione alla Procura della Repubblica del grave rischio per i treni e i passeggeri, questo argomento è sparito. Ora si dice che le FS pretenderebbero il rispetto della distanza di venti metri della nuova strada. Ma non ci sarà nuova strada. Si allarga (al più) quella esistente. La nuova strada avrebbe dovuto correre sotto la ferrovia, quindi ben dentro i venti metri, ed era già stata approvata dalle Ferrovie, tanto che avevano ceduto al Comune tutti i terreni e il vecchio magazzino.
Il sindaco afferma che la petizione è inutile perché il Comune non ha responsabilità. Allora  dica chi sono i responsabili e agisca in giudizio contro di loro nell’interesse della città. 
Ultima nota: il Piano Botta è stato adottato nel luglio 2009. Con le Ferrovie il sindaco Caleo stipulò nel 2010 un preliminare d’acquisto delle aree che servivano al nuovo sottopasso e alla strada. Il Comune ha anche pagato profumatamente le aree. Cosa prevede l’accordo? I dirigenti comunali in questi anni hanno percepito decine di migliaia di euro di premi di risultato. Sindaco, hanno sbagliato i dirigenti o ha sbagliato lei a premiarli?”

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Data
venerdì, 5 agosto 2016

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