Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Scritte minatorie
a Roberta Mosti
la vicinanza di Libera
e Legambiente

Abbiamo archiviato rapidamente le gravi minacce rivolte alla nostra presidente Roberta Mosti, alla consigliera comunale Sara Frassini e a tutto il Comitato, riprendendo l’attività non solo sul Piano Botta, ma su tutte le tematiche urbanistiche e ambientali che investono il nostro splendido territorio a rischio deturpazione.

La scritta minatoria sul muro di casa di Roberta Mosti

Abbiamo archiviato le minacce forti sia dei consigli e della discreta opera di prevenzione dei carabinieri e delle forze dell’ordine in generale, sia del sostegno di cittadini e associazioni a noi molto vicine.
Ci preme ricordare e rendere noti i messaggi di Libera e di Legambiente.

Il coordinamento provinciale di Libera ha scritto: “Vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alla presidente del comitato ‘Sarzana, Che Botta!’, Roberta Mosti, e al consigliere Sara Frassini per le frasi minacciose a loro indirizzate: riteniamo quel gesto inaccettabile e da condannare fermamente.  L’impegno delle associazioni che animano il nostro territorio deve essere rispettato e non può essere attaccato con comportamenti lontani dal confronto civile. Rinnoviamo anche in questa occasione la nostra fiducia nell’operato degli inquirenti, in attesa che vengano individuati i responsabili”.

La nota di Legambiente:
“Siamo giunti a conoscenza del vile atto compiuto ai danni del Presidente del Comitato Sarzana, che botta! Roberta Mosti, le esprimiamo la nostra solidarietà. La stessa solidarietà la esprimiamo anche alla consigliera Sara Frassini, oggetto anche lei di ingiurie e minacce.
Noi condanniamo in maniera assoluta tale atto ed esprimiamo la nostra più piena solidarietà a Roberta, non solo per la viltà di tale atto, laddove si è anche coinvolta una bimba di due anni, ma anche per tutto ciò che esso sottintende. Non sappiamo se ci sono di mezzo veramente le mafie tradizionali oppure se trattasi di qualche fan del progetto Botta in vena di emulare le minacce mafiose; di certo in questi anni abbiamo assistito all’emergere della presenza di mafia, occupata soprattutto nel riciclaggio, nel nostro territorio ma abbiamo assistito anche al progressivo degradare della politica per cui spesso, a tutti i livelli, gli avversari non sono considerati tali ma nemici spesso da denigrare. Per questo motivo chiediamo alle forze dell’ordine di far velocemente luce sull’episodio, e alle forze politiche di mettere in modo meccanismi di trasparenza che consentano l’emersione di eventuali infiltrazioni mafiose, soprattutto in relazione al ciclo dell’edilizia, fin da suoi primordi, cioè la produzione di sabbia per cemento”.

 

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Data
martedì, 17 maggio 2016

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