Sarzana, che Botta!

« Se le amministrazioni non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori »

Corrado Guzzanti


Tari, che botta!
Paghiamo i ritardi
del “porta a porta”
Sprecato un anno

Il sindaco Cavarra e l’assessore Baudone hanno polemizzato “con quelli che vedono il bicchiere sempre … vuoto” e “non leggono i dati con oggettività”. Si riferivano al nostro articolo di apertura che riporta i dati della raccolta differenziata a Sarzana nel 2014.

San Lazzaro, in attesa del "porta a porta"

Se vediamo “il bicchiere vuoto” un motivo c’è. Nel 2012 la differenziata era al 26,21. Nel 2014 è scesa al 25,1 (dato Acam). A Levanto in un anno (2013) passarono da un 27 per cento a quasi il 60 per cento. Levanto campione troppo piccolo? La Spezia, quartieri del Levante. Ventimila abitanti in un anno, diecimila ogni sei mesi. Superato il 60% di differenziata. Come la matematica, la statistica, , non è un’opinione. In questi giorni i sarzanesi si vedono recapitare le cartelle della Tari, pesantissime come lo scorso anno. Insomma si è sprecato il 2014 per invertire la tendenza. Se fosse stato attivato il porta a porta in metà Comune, costringendo Acam ad assicurare a Sarzana in un anno il servizio attivato alla Spezia in sei mesi, la Tari sarebbe scesa almeno del 30 per cento per effetto del “corrispettivo Conai”, cioè il valore economico dei materiali recuperati.
In tre convegni nel 2013 il Comitato portò i tre massimi esperti nazionali (Enzo Favoino, Rossano Ercolini, Attilio Tornavacca) e uno internazionale (Paul Connet). Suggerirono alcuni accorgimenti: la raccolta per essere economicamente efficiente (quindi meno Tari) doveva partire con un minimo di diecimila utenze; nelle zone limitrofe all’area del “porta a porta” dovevano sparire i bidoni; si dovevano coinvolgere i cittadini; i mezzi dovevano essere adeguati (a partire dai contenitori per l’utenza) e gli orari  dovevano essere concordati; andavano attivati rigidi controlli e, dopo un periodo di sperimentazione, applicate sanzioni.
Carta bianca ad Acam senza controlli
Proponemmo al sindaco, che avevamo applaudito per la scelta di seguire il modello Capannori, di attivare un osservatorio sui rifiuti per coinvolgere consulte, comitati, associazioni di settore nella gestione del processo e costringere Acam a misurarsi con l’utenza. Proposta bocciata.  Si è delegato ad Acam tempi e metodi. Se si fossero attivate subito diecimila utenze nel 2014, avremmo ottenuto un corposo corrispettivo Conai. Purtroppo continua a essere una voce oscura nella bolletta Acam per Sarzana. Si è limitato il servizio al commercio con un prevedibile risultato disastroso. I bidoncini dei commercianti, se non lucchettati dagli stessi, vengono riempiti con rifiuti indifferenziati da cittadini incivili. Non sono stati introdotti correttivi per venire incontro ai commercianti. Gli esercenti hanno continuato a scaricare nei cassoni nelle adiacenze del centro storico sacchi di rifiuti indifferenziati. Al mercato del giovedì viene recuperato solo il cartone, il resto va nell’indifferenziato (a dispetto della consegna dei sacchetti della Consulta del Centro storico). Proposta: fare il punto con cittadini, commercianti ed esperti su cosa non ha funzionato prima di estendere il servizio a tutto il centro cittadino.

 

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Data
mercoledì, 20 maggio 2015

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