Sarzana, che Botta!

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Casa della legalità, dossier sulle mafie
A Sarzana nomi senza censure

Articolo di Carlo Ruocco

Domani, sabato 14 marzo la Casa della Legalità, associazione onlus genovese, presieduta da Christian Abbondanza, sbarcherà a Sarzana per presentare il suo rapporto sulle mafie in Liguria e, in particolare, a Sarzana. Per fare nomi e cognomi, annunciano sul loro sito, che altri non fanno. L’incontro avrà luogo alla sala della Repubblica. Inizio ore 15. Le relazioni saranno svolte da Christian Abbondanza ed Enrico D’Agostino, rispettivamente presidente e segretario della Casa della Legalità. Interverrà Rolando Fazzari, testimone di giustizia. Modererà Paola Settimini giornalista del quotidiano on line La SpeziaOggi.

Un immagine di Christian Abbondanza tratta dal sito "La voce del ribelle"

Rispetto al programma originario si sono sfilati dall’organizzazione l’associazione FuturDem del PD e dai relatori la senatrice del PD in commissione parlamentare antimafia Donatella Albano e il giornalista del Secolo XIX  Marco Grasso. Si tratta di adesioni/defezioni che tradiscono una sorda battaglia politica attorno al tema della lotta alla mafia, di cui parliamo più avanti.

Secondo rapporto sulle mafie a Sarzana
Quello della Casa della legalità è il secondo rapporto sulle mafie in Liguria (e nella provincia spezzina) che viene presentato a Sarzana. Il 14 febbraio era stata la Fondazione Caponnetto a presentare in pompa magna il proprio. Per volontà del sindaco Alessio Cavarra aveva ottenuto l’onore della sala consiliare del Comune e la presenza delle massime autorità civili e militari.Tanto attivismo antimafia a Sarzana, dove è attiva una Consulta comunale (quindi organo istituzionale) della legalità, fortemente voluta da Libera e presieduta da Lorenzo Marco Baruzzo, giovane esponente locale dell’associazione di don Ciotti, è quasi sorprendente.

La “guerra di antimafia”
Sembra che nell’area della lotta alla mafia si stia scatenando una sorta di concorrenza per non dire lotta, perché sarebbe troppo facile parafrasare con “Guerra di antimafia”.
Se fosse un fiorire d’impegno a favore della legalità sotto varie sigle, accoglieremmo tutte queste iniziative con esultanza. Ma se tutto questo ardore finisce col presentare rapporti antimafia, che sono la summa di sentenze o addirittura di informative degli organi di polizia, e nulla aggiungono in tema di trasparenza e legalità nelle istituzioni, s’insinua in noi il sospetto di una sorda battaglia politica/elettorale.

Autorità a rapporto sulle mafie

L’antimafia come strumento di lotta politica?
Con la solita franchezza, di cui andiamo fieri, diciamo che l’iniziativa della Fondazione Caponnetto e dell’Amministrazione comunale ci lasciò alquanto perplessi. Intanto con stupore notammo che la Consulta della Legalità, organo del Comune, non fu neppure invitata.  Di Sarzana in quell’occasione si parlò poco, di trasparenza e legalità sul territorio ancora meno. Nessuno spazio per domande ai relatori. Per carità, finché si tiene alta l’attenzione dei cittadini sulle mafie a noi sta bene. Ma la platea era formata quasi totalmente da addetti ai lavori e le relazioni, tutte, tranne una, non aggiungevano nulla di nuovo a quanto a suo tempo pubblicato dai giovani di Libera nell’opuscolo “Sarzana è ‘ndranghetista”.
Ma fu proprio quell’una a lasciarci perplessi.
Il sillogismo del massmediologo Klaus Davi
Il “massmediologo” (in pratica uno che con quella bocca può dire ciò che vuole …) Klaus Davi si è prodotto in una “induzione al sillogismo”. In estrema sintesi il suo ragionamento si sviluppò in questa sequenza. Le mafie sostengono l’antipolitica. Le mafie nei bar del Nord incitano al non voto. Alimentano l’antipolitica. In questo modo si affermano nei consigli locali con i pacchetti di voti che controllano. Ma qual è in Italia il movimento che incarna l’antipolitica? Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Davi ha ribadito più volte i due concetti. Induzione al sillogismo: se la mafia sostiene l’antipolitica, i 5 Stelle sono l’antipolitica … conclusione? Il massmediologo legge la realtà, la osserva. Non conclude. Rispetto per la libertà dei suoi uditori, che si devono formare l’opinione da soli.

Klaus Davi

Klaus Davi

Ovviamente sarebbe stato interessante capire come Davi concili l’istigazione al “non voto” con la partecipazione dei 5 Stelle alle elezioni oppure capire come mai gli arresti per voto di scambio con i mafiosi dalla Lombardia alla Liguria al Meridione riguardi la politica non “l’antipolitica”. Ma non era previsto né il dibattito né le domande dei giornalisti. Parlando di mafia, evidentemente il sindaco Cavarra ha ritenuto di blindare anche il dibattito …

La risposta dei giovani FederDem e della Casa della legalità

Capitolo archiviato? Neppure per sogno. Esattamente un mese dopo ecco scendere da Genova La Casa della Legalità, che pare sia permanentemente ghettizzata dalle istituzioni e dalle altre associazioni antimafia. Accusa tutti di non accettare il confronto pubblico sulle denunce di collusioni in Liguria tra mafie e politici, attacca Libera a Savona per presunte collusioni col potere politico (autorità portuale ecc.). Guarda a Sarzana come terra di ‘ndrangheta. Arrivano tardi, ma è interessante il retroscena politico. L’iniziativa di sabato 14 era partita dall’associazione FuturDem, giovani del PD vicini all’ex senatore Lorenzo Forcieri. A parlare, assieme a Christian Abbondanza, doveva arrivare a Sarzana Donatella Albano, senatrice del PD in Commissione antimafia del Senato. Insomma diventava la risposta politica all’iniziativa di Cavarra/Fondazione Caponnetto. L’evento su FaceBook era stato sponsorizzato anche da esponenti del Movimento 5 Stelle. Quindi poteva essere anche la risposta allo stravagante sillogismo di Klaus Davi.
Contrordine compagni: forfait della senatrice e dell’associazione PD
La settimana scorsa il colpo di scena: la senatrice Albano si è sfilata, pare per pressioni del partito e di Massimo Caleo in particolare. Comunque ha fiutato che a Sarzana era scoppiata la “guerra di antimafia”. Ora tra gli organizzatori è scomparsa anche l’associazione FuturDem.
E’ rimasto Cristian Abbondanza, che promette di fare nomi, cognomi, indirizzi e scheda politica di mafiosi e politici collusi, che altri non hanno fatto. Parlerà anche un testimone di ‘ndrangheta, Rolando Fazzari, che ha rifiutato di vivere da mafioso.
Un auspicio: speriamo di non ascoltare qualche altra “induzione al sillogismo” alla Klaus Davi. Il contrasto alle mafie è altra cosa. Richiede innanzitutto rigore.

 

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Data
venerdì, 13 marzo 2015

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