La Magra è femmina, il Parco è maschio
In un incontro a Fiumaretta per parlare del fiume lo scrittore Maurizio Maggiani ha detto che si rifiuta di dire “La Magra”. Per lui il fiume è maschio a dispetto di un filone filologico di pensiero. Sicuramente è maschio il Parco. Non perché nessuno oserebbe dire La Parca (dea tutelare della natività), ma in virtù della composizione degli organismi dirigenti dell’ente. All’assemblea della comunità chiamata a eleggere il comitato di gestione erano presenti solo tre donne. Ma una era lì per caso, sostituiva un sindaco altrimenti impegnato. Le altre due rappresentavano la Coldiretti e l’Ambito della Caccia.
La politica, quella che s’inventa le quote rosa, l’alternanza maschio-femmina nelle primarie di partito e altre amenità, su ventun posti a disposizione non ha trovato spazio nell’Ente più importante della Vallata per l’altra metà del cielo. Sarà per questo maschilismo che la Magra, fiume femmina, sbotta (straripa) con sempre maggiore vilolenza?