Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Le quattro mosse del sindaco di Ameglia sanciscono la frattura nel PD

La vittoria di Galazzo su Caleo si è intuita alla prima battaglia procedurale. Il presidente della provincia Fiasella, che presiedeva l’assemblea della Comunità di Parco chiamata a votare il consiglio di gestione, ha aperto la riunione con un nobile discorso. P1050675
“Prima di parlare di nomi, dobbiamo parlare di obiettivi del Parco”. Ma il vero obiettivo era di prendere tempo “anche per valutare i curricula” e rinviare la votazione, come sostenuto da Caleo. Due, tre giorni di riflessione. Il tempo per far crescere il consenso attorno alla candidatura, senza dubbio autorevole, dell’architetto Renato Marmori. Galazzo non ha voluto sentire discorsi. “In questi mesi nessuno mi ha telefonato per propormi di discutere gli indirizzi del Parco. Ora si vota”. Il sindaco di Vezzano, Abbruzzo, PD, si è schierato per il voto. Abbruzzo un rappresentante nella giunta del Parco ce l’ha già: l’assessore Patrizia Saccone, nominata dal presidente della Regione Burlando. I sindaci di Carro e di Follo si sono scatenati contro i “curricula” e per il voto. Mazzanti e Bernardini hanno sostenuto Caleo e Fiasella. Ma l’esito del voto è stato schiacciante: 13 per il voto subito; 8 voti per il rinvio.
Il voto per i tre consiglieri in rappresentanza dei sindaci.
Il primo voto è stato per nominare tre membri della giunta in rappresentanza dei sindaci. Caleo ha calato il suo asso, l’architetto Marmori. Indubbiamente la candidatura di maggior prestigio in campo, accogliendo in extremis (e questo è stato il suo errore) l’indicazione dell’associazionismo e del consiglio comunale di Sarzana di puntare sulla competenza e la professionalità. Troppo tardi. Un’improvvisazione maturata quando si è reso conto che il suo candidato della prima ora, Maurizio Corona, non aveva chance e credito. Ogni consigliere della Comunità poteva esprimere due preferenze. L’esito per Caleo è stato catastrofico. Pisani 12 voti, Casati (Follo) 10, Saia (Lerici) 9. Marmori 8 voti: fuori dal gioco Zaccone (Pignone) 2 voti.
Il voto per il rappresentante della “società civile”.
La votazione per il quinto membro è stata addirittura esilarante. L’ingegner Corrado Bernardini (Cai Sarzana e provinciale, PD) ha proposto Zaccone (CAI Val di Vara e PD). Caleo si è associato. E poi Bernardini si è autocandidato. Il direttore del Parco gli ha fatto presente che le autocandidature non sono ammesse. Allora il sindaco Caleo è intervenuto con un moto di campanilismo sarzanese: “Allora Bernardini lo candido io”. Ed è andato incontro alla terza batosta: Zaccone 11 voti, Bernardini 9.
Il voto per il presidente
Il ko per il sindaco di Sarzana è arrivato alla votazione per il presidente. Pisani ha ottenuto 11 voti (non ha la maggioranza qualificata del consiglio della comunità che conta 25 membri). Zaccone 6 voti. Saia e Saccone 1, Casati 0. E’ uno schiaffo anche per Burlando e per l’IDV. La Saccone, che studiava da presidente, ha preso un solo voto. Un segnale chiaro al presidente della Regione, che per statuto (voluto dallo stesso Burlando) deve ratificare la nomina.

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Data
venerdì, 30 settembre 2011

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3 commenti per “Le quattro mosse del sindaco di Ameglia sanciscono la frattura nel PD”


  1. posso scriverlo anche se non serve a niente….. che tristezza! Questa è la politica in questo territorio, questo è il livello che sa esprimere, questa è l’occupazione del potere “senza se e senza ma”….. e soprattutto senza competenza e capacità.

  2. Ganz says:

    concordo, è una vera schifezza!!

    cemento e solo cemento, e i cittadini a guardare.

    i sindaci in teoria rappresenterebbero proprio loro, cvd.

    ricordiamolo a tutte le elezioni, soprattutto quelle comunali.

  3. Andrea Cremoncini says:

    ….Puoi dirlo e anche forte!

    E direi di più. Magari fosse questa la politica nel nostro territorio e non altrove, ma purtroppo questo è quello che avviene in tutta Italia! E questi enti e istituzioni in molti casi inutili o anche solo sovradimensionati e sciuponi, si assorbono la maggior parte delle risorse che questo paese, se liberato da questa ciurmaglia, saprebbe sicuramente utilizzare meglio!

    E la cosa più desolante è che ci siamo cacciati da soli in questo imbuto, e non sappiamo nemmeno come abbiamo fatto! E’ importante che la gente capisca che si deve fare marcia indietro: questi carrozzoni assorbono troppe risorse importanti di cui abbiamo bisogno! Bisogna tagliare loro il cordone ombelicale, e se necessario lasciarli morire! Prima di tutto si faccia ciò che si è detto, si aboliscano le province inutili, e si riduca il numero di queste istituzioni autoreferenziali, ma è importante che i cittadini capiscano quali sono i processi che creano ricchezza e quelli che magari la distribuiscono, ma nel fare questo la distruggono in buona parte. Questa è l’origine di tanta confusione che, per i più, regna ancora sovrana!

    Un saluto a tutti…..



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