Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Digestore “bio”. Produrrà 39.000 t. di scarti
Al pettine le bugie di Toti e Giampedrone

Dal biodigestore che Iren/Recos vuole costruire a Saliceti usciranno 38.890 tonnellate di scarti l’anno, che dovranno essere trattati e smaltiti. Dove abbiamo pescato questa cifra? Dalla relazione illustrativa del progetto che Toti e Giampedrone stanno caldeggiando da due anni dietro il falso slogan: “Chiudiamo il ciclo dei rifiuti”. Al paragrafo 5: Bilancio di massa dell’impianto. Gli ingegneri di Recos alla voce Rifiuti in uscita annotano: “…Come risultato secondario ma inevitabile del ciclo produttivo e di trattamento del rifiuto conferito in ingresso, l’impianto produce a sua volta rifiuti…”.

L’ecomostro di Saliceti costerà 50 milioni e mezzo. Due terzi  dell’impianto al servizio della Città Metropolitana di Genova.

Gli spezzini con la raccolta differenziata al 70% producono quasi 30.000 tonnellate di organico e di “verde”. Vi chiedete come sia possibile che escano più scarti dei rifiuti trattati? Nessun errore: l’impianto di Saliceti è progettato soprattutto per la Forsu dei genovesi. Sessantamila tonnellate previste in arrivo da Genova e dal Tigullio e dal Golfo Paradiso col carico di inquinamento da traffico di camion, odori nauseabondi. Biglietto da visita al casello di Santo Stefano per i turisti.
Per gli spezzini una beffa in piena regola. Nel Tigullio era previsto un biodigestore da 18.000 tonnellate l’anno. Località Isolona d’Orero. E’ stato cassato perché lì scorre un rio e perché di dimensione troppo modesta. Quindi non efficiente in termini di profitto.
A Saliceti scorre sotterranea la falda del Magra, che rifornisce i pozzi di Fornola, serbatoio di acqua potabile per 150.000 spezzini. “Ecchisenefrega!”, dicono in Regione. Volete per caso che nelle località del turismo di lusso venga costruito un impianto che produce traffico di camion e puzze nauseabonde? Una volta si sarebbe gridato “Scelta classista”. Una volta. Oggi gli spezzini hanno ringraziato col voto Toti e Giampedrone. I nostri politici, presidente della Provincia Peracchini in testa, si accodano.
Ecco le tabelle contenute nei documenti del progetto Recos. Arpal come le valuta?

C’è un evidente errore di calcolo: la somma non torna. Probabilmente è stata tolta una o più voci e non è stato aggiornato il risultato. Intanto chi controlla Iren? L’off gas è anidride carbonica: è un gas serra.

Per realtà come la nostra provincia il compostaggio darebbe meno problemi. Gli impianti costerebbero meno, le tariffe sarebbero più basse. Ma Iren non guadagnerebbe dagli incentivi sul biometano!

 

E’ un mostro, assai poco “eco”. Non si vede tutto: in realtà occupa un’area di 40.000 mq (sei campi di calcio di serie A). Sono 155.000 mc di cemento. Il confronto in altezza la dice lunga.

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
sabato, 17 ottobre 2020

Sezione

Tags

Lascia un commento