Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Il Comune della “massima trasparenza”
Oscurate le commissioni consiliari

Cittadino, a quale principio s’ispira la nuova amministrazione comunale? “Alla massima trasparenza, signore!”.
E com’è l’informazione ai cittadini? “Ottima e abbondante, signore”.
Parafrasando domande e risposte in voga quando i giovani svolgevano il servizio di leva ed erano chiamati a dire una disgustosa bugia sul rancio, dopo un anno si è legittimati a prenderci beffe di uno dei motti più in voga a palazzo civico: “Massima trasparenza”.
E’ un refrain caro al sindaco Cristina Ponzanelli. Lo ha ereditato dal suo predecessore Alessio Cavarra. Ponzanelli ha assicurato la massima trasparenza addirittura per piazza Martiri per poi far calare un silenzio tombale dal 28 febbraio a oggi (con la complicità dei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione). Ponzanelli trova un alleato e paladino acerrimo (del top secret, ovviamente) nel presidente del Consiglio comunale Carlo Rampi, il quale non ha trovato di meglio che segretare le riunioni delle commissioni consiliari. Dal 7 gennaio scorso non si aveva notizia di loro convocazioni. E non perché non ci fossero riunioni. Semplicemente non ne informava la cittadinanza. E’ ricomparso un annuncio il 4 luglio, casualmente dopo una nostra incursione in segreteria comunale. Annunciava la riunione della Commissione Affari Istituzionali, chiamata a esaminare le bozze di due nuovi regolamenti. Data fissata per la riunione? Il 4 luglio, ovviamente.

La nuova maggioranza ama la segretezza. E l’opposizione? Si adegua

 Per Rampi il Regolamento comunale supera le leggi. Gli altri avvocati si adeguano
“Il Regolamento comunale non impone un obbligo di rendere pubblica la convocazione”, ha argomentato ai suoi colleghi consiglieri l’esimio avvocato. Non si ha notizia di voci di dissenso da parte degli altri legali-consiglieri, né di maggioranza, né di opposizione.
Le commissioni consiliari, previste dalla legge sulle autonomie, preparano i lavori del Consiglio, trattando vari argomenti da inserire all’ordine del giorno del parlamentino. Sono cinque: Bilancio (presidente Beatrice Casini), Servizi alla persona (Riccardo Precetti), Assetto Territorio (Luca Spilamberti), Affari Istituzionali (Luca Ponzanelli).  La legge prevede che siano aperte al pubblico, cioè il pubblico può assistere ai lavori. Come nei consigli comunali non può intervenire, a meno che la commissione non preveda un’audizione su questioni particolari. Vi chiederete: come fanno i cittadini ad assistere se non sono informati della data delle riunioni? Voi ve lo chiedete. Ma gli eccellentissimi avvocati Cristina Ponzanelli, Carlo Rampi, Paolo Mione (per una legislatura presidente del Consiglio comunale) Federica Giorgi, Luca Ponzanelli, Gianluca Maggiari, Daniele Castagna, Riccardo Precetti, che rappresentano la maggioranza assoluta in Consiglio comunale, non si sono posti la domanda. Né tantomeno se la sono posta i due presidenti di commissione che avvocati non sono.
In compenso sono pubblicati i verbali. L’unica attiva pare sia stata la Commissione Territorio: ha tenuto riunioni il 6, il 12 e il 26 marzo. Nella riunione del 12 hanno esaminato le Osservazioni al Piano di utilizzo del demanio (litorale). Oppure a quella del 26, che ha trattato del Piano degli arenili. Ci sarebbe piaciuto assistere.
Le altre commissioni o non si sono riunite o non hanno pubblicato i verbali (Omissis?)
Non si adonteranno i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, se ci poniamo pubblicamente e paradossalmente una questione politica. Il presidente Carlo Rampi mostra coerenza con la sua ispirazione ideologica, di cui non fa mistero: un podestà alla guida di un comune, basta e avanza. Ma gli altri consiglieri di ispirazione liberale, democratica e antifascista, magari nata anche dalla Resistenza? Non prendetela come una provocazione. E’ un invito alla riflessione su un tema delicato: la democrazia.
Carlo Ruocco

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Data
giovedì, 11 luglio 2019

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