Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Piazza Martiri, inferiore ai dieci metri
la distanza tra il nuovo palazzo e il Laurina

Il progetto di palazzo di cinque piani in piazza Martiri non rispetta neppure la distanza minima tra le costruzioni fissata da una legge nazionale. E’ una norma di igiene pubblica che può essere derogata con particolari motivazioni solo all’interno di Piani Particolareggiati.

I lavori in piazza Martiri procedono alacremente anche nel sottosuolo pubblico

Nel caso di piazza Martiri il Piano Particolareggiato approvato nel 2010 dal Consiglio comunale prevedeva la ricostruzione dei due corpi aderenti al Laurina come erano in passato. Non solo. Il privato col Piano Casa della Regione Liguria può derogare allo strumento urbanistico, ma non può derogare alle leggi nazionali, che sono di livello superiore. E’ l’ultima violazione di legge denunciata dal Comitato Sarzana, che botta! al sindaco e al consiglio comunale con un’integrazione all’istanza presentata come associazione l’11 dicembre scorso per revocare la delibera della giunta Cavarra (qui il testo Piazza Martiri Integrazione Petizione del 11.12.2018).

Nell’integrazione, inviata oggi per PEC, si rileva anche come la delibera 164/2016, approvata dalla giunta Cavarra per avallare il progetto dell’impresa Miranda, non solo costituisce una deroga al Piano Particolareggiato nell’area privata, consentita dal Piano Casa nel rispetto però delle norme nazionali, ma è una variante al Piano Regolatore Generale di Sarzana.

Il Comitato, che da dieci anni studia le carte del Piano Particolareggiato di via Muccini, meglio noto come Piano Botta, in cui piazza Martiri è ricompresa, ha rilevato che il Piano Particolareggiato fu votato dal Consiglio comunale come variante “contestuale e connessa” al Piano Regolatore Generale di Sarzana. Nell’integrazione alla petizione si sottolinea il paradosso per cui a Sarzana il progetto di un privato modifica addirittura il Piano Regolatore generale della città in punti determinanti: cancella il parcheggio pubblico, riduce considerevolmente i parcheggi privati pertinenziali, varia le altezze dell’immobile previsto su piazza Martiri, varia il disegno della piazza che prevedeva la galleria “di uso pubblico” di transito tra le due piazze, oltre a regalare “aum, aum” al privato una porzione di piazza pubblica con l’espediente architettonico dello sganciamento di due metri dal secondo piano in su, oltre a concedergli il sottosuolo senza gara in barba alle leggi vigenti (legge Tognoli in particolare). Il tutto con l’avallo della vecchia amministrazione Cavarra e, per ora, della nuova amministrazione Ponzanelli, che continua a osservare in rigoroso silenzio l’accelerazione dei lavori da parte dell’impresa. Vogliamo ricordare al sindaco Cristina Ponzanelli, all’assessore all’urbanistica Barbara Campi e ai cittadini che parteciparono all’incontro alla sala della Repubblica che lo stato dei lavori quando il Comitato iniziò a denunciare le violazioni di legge era questo che documentiamo nelle due foto.

Lo stato dei lavori alla vigilia dell’incontro del 22 novembre alla sala della Repubblica quando chiedemmo: fermateli! Lo scavo non era iniziato  

l’11 dicembre il Comitato invia l’istanza per bloccare i lavori. Lo scavo aveva iniziato a invadere il sottosuolo pubblico

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Data
lunedì, 7 gennaio 2019

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