Sarzana, che Botta!

« L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione (...). La Costruzione è per tener su: l’Architettura è per commuovere »

Le Corbusier


Trasparenza da Prima Repubblica
L’analisi di Grondacci su Sarzana

Per la prima volta in quasi dieci anni di attività il Comitato Sarzana, che botta! ha dovuto rinviare un incontro pubblico perché agli uffici comunali non sono bastati i trenta giorni di legge per dare una risposta alla nostra domanda di accesso agli atti di piazza Martiri. Un rifiuto ci era stato opposto altre volte, ma avevamo avuto il tempo di ricorrere al Difensore Civico regionale. Fino a oggi non abbiamo neppure ricevuto il rifiuto.
L’accaduto c’impone di affrontare ancora una volta tre argomenti tra loro strettamente legati: informazione, trasparenza, partecipazione.
Può esistere la partecipazione senza un’adeguata informazione ai cittadini? Quante volte le Consulte hanno dato pareri senza neppure avere a disposizione le carte dei piani o dei progetti?
Cosa si deve intendere per trasparenza quando sul sito del Comune non è possibile conoscere, ad esempio, il patrimonio immobiliare del Comune e il suo utilizzo?
UNA TRASPARENZA DA PRIMA REPUBBLICA 

Le “Giornate della trasparenza”: gli annunci spacciati per informazione

Per quattro anni si sono celebrate nell’atrio del Comune le “Giornate della trasparenza”.
Ma per l’informazione ai cittadini il nostro Comune è rimasto, nostalgico, alla Prima Repubblica. L’unica legge a cui sembra fare riferimento la burocrazia comunale è la 241 del 1990. Ma già nel 2013, ad esempio, con la Delibera Civit n. 50 è stata prevista “la pubblicazione degli schemi di provvedimento prima che siano portati all’approvazione e le delibere di adozione”. Eppure quando il sindaco Cristina Ponzanelli ha avviato la consultazione di associazioni, consulte e comitati sul PUD (Progetto di utilizzo del demanio di Marinella) mettendo loro a disposizione le carte, è insorta la dirigente Patrizia Rossi per affermare che non ne avevamo diritto. La mediazione è stata di farci presentare domanda di accesso agli atti, appunto come previsto dalla 241 del 1990.
Non siamo solo noi a dirlo.
UN SAGGIO DI MARCO GRONDACCI SUL COMUNE DI SARZANA
<<Non esiste nell’ordinamento del Comune di Sarzana un Regolamento specifico per l’accesso sia ai documenti amministrativi generali sia alle informazioni ambientali>>. Con questa inoppugnabile osservazione iniziava un’attenta analisi (QUI) del rapporto Amministrazione/cittadini nel Comune di Sarzana in un dettagliato saggio apparso nell’aprile 2013 sul blog di Marco Grondacci, uno dei più autorevoli studiosi di diritto ambientale e comunitario della nostra provincia. Cinque anni di governo Cavarra non hanno cambiato la situazione di arretratezza normativa del nostro Comune, tanto che lo stesso Grondacci ha prodotto un nuovo saggio prendendo in esame quanto accaduto sul Progetto di uso del demanio (PUD) con il sindaco Cristina Ponzanelli frenata nel suo progetto di partecipazione dalla sua maggioranza e dalla dirigenza.  (QUI) Sono due analisi che vale la pena leggere e approfondire.
Sicuramente il sindaco Ponzanelli si è già resa conto che la “trasparenza” fa un po’ difetto e che l’informazione è stata per troppo tempo confusa con la propaganda (gli annunci).

Una fake news sul sito on line del Comune

Per occuparci di piazza Martiri abbiamo per l’ennesima volta scandagliato il sito del Comune alla voce “Urbanistica” e “Amministrazione Trasparente”.  Sapevamo che i sindaci Caleo e Cavarra si erano talmente vergognati del Piano Botta da non inserirlo sul sito. Ma l’ultima chicca ci ha fatto ridere. Sotto il link del Piano Regolatore compare una scritta: “Non sono state operate variani (varianti) al Piano Regolatore Generale”. Sono negli ultimi dieci anni ne sono state approvate una quarantina. Una fake news sul sito ufficiale del Comune.
Stendiamo un velo sull’informazione ambientale. Ci sono i Regolamenti. Mancano i dati.

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Data
sabato, 17 novembre 2018

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