Sarzana, che Botta!

« Abitare viene prima di costruire »

Mario Botta, citando Heidegger


Casse comunali,
1.260.000 euro in volo
Paga Pantalone
Procure distratte

Nel breve arco di poche settimane i contribuenti sarzanesi hanno letto quattro notizie pesanti.
Il Comune dovrà dare 400 mila euro a Mario Botta, l’archistar chiamata dalla giunta Caleo-Cavarra-Bottiglioni per “lasciare un segno in città”. Obiettivo colto in tutti i sensi.
Sempre il Comune, cioè i contribuenti sarzanesi, continueranno a pagare cento mila euro d’interessi l’anno per salvare dal crac la società Sarzana Patrimonio, creata per aggirare il patto di stabilità e continuare a spendere in opere quasi mai necessarie e urgenti.
Non è ancora dato di sapere chi pagherà i 200 mila euro di risarcimento dei danni a un cittadino, decretati dal giudice. Il Comune è stato condannato perché l’ufficio tecnico comunale, diretto da Franco Talevi, per incuria, non aveva ottemperato all’ordine della magistratura di eseguire lavori per poche migliaia di euro a tutela della proprietà privata. Il Comune si rivarrà sul dirigente che in questi anni ha incassato decine di migliaia di euro per “premi di risultato”?
Infine prende il volo la piscina e con essa i 560 mila euro di contributo della Regione. Progettata nel 2002 come “opera di urbanizzazione a scomputo” per l’albergo di Santa Caterina e le ville. Ovviamente albergo e ville sono realizzate da anni. Per la piscina si ricorda la posa della prima pietra del sindaco Caleo.
Il sindaco Cavarra e l’assessore Baudone annunciano rimedi: o una nuova gara (al ribasso) o la vendita. E indovinate chi può essere interessato a comprarla? Anche in questo caso andrebbero passate alla lente d’ingrandimento le convenzioni stipulate dall’ingegner Talevi con le proprietà private che si sono succedute.
In tutto solo per queste tre voci fanno 700 mila euro per il solo anno 2014. Poi Cavarra dice di non avere i denari per un ponte sul Calcandola che salvi l’integrità dello stadio Luperi.

Incarico a Mario Botta senza concorso
Vogliamo ricordare che il costosissimo incarico a Mario Botta fu assegnato senza un concorso pubblico, come prevede la legge. Era obbligatorio già per l’importo di 110 mila euro “presunti”. Poi quell’aggettivo “presunti”, inserito nella delibera del giugno 2007, nascondeva una cifra più consistente. Si sarebbe dovuto procedere a un bando europeo. Non solo: l’incarico a Botta fu deliberato dalla giunta Caleo- Cavarra- Bottiglioni, cioè da un organo politico, mentre per legge spetta al dirigente dell’Area urbanistica assegnare gli incarichi attraverso concorso.  Invece la giunta “sollecitò” il dirigente di assegnare l’incarico “brevi manu” a Mario Botta. Dobbiamo constatare che a Sarzana la legalità o è una Consulta o è un fumetto. Entrambe iniziative lodevoli, ma che – a quanto pare – non incidono sulla vita amministrativa. Né la Procura ordinaria, la cui competenza sembra fermarsi sulle rive del Magra, né quella presso la Corte dei Conti sembrano sentire l’esigenza di ficcare il naso in queste disinvolte operazioni amministrative, che creano vantaggi a singoli e svantaggio economico alla collettività.

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Data
mercoledì, 21 maggio 2014

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