Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Eolica

eolicoL’energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento. Oggi viene per lo più trasformata in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali (come, ad esempio, nei mulini a vento).

Alla fine del 2009, la capacità di generazione mondiale degli aerogeneratori era pari a circa il 2% dell’elettricità consumata nel mondo. Alcuni paesi hanno raggiunto un coefficiente di penetrazione della potenza eolica molto elevato (a volte con incentivi governativi); ad esempio, nel 2008, il 19% della produzione elettricità di base raggiunto dalla Danimarca, il 13% della produzione in Spagna e in Portogallo, il 7% nella Repubblica d’Irlanda. La Germania sta in questi giorni sta orientando la sua politica energetica verso questo settore (qui la notizia)

Aspetti positivi

• Il vento è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile, a basso impatto ambientale rispetto ad altre fonti energetiche.

• Non viene prodotto il gas serra CO2, se non in quantità minime in rapporto alla costruzione dell’impianto.

• Non si verifica una variabilità dei costi dovuta ad aumenti del prezzo del combustibile.

• Una volta determinato il costo di costruzione dell’impianto risulta fattibile determinare i tempi di ammortamento (un grosso impianto elettrico comincerà a pagarsi soltanto finita la costruzione, dopo circa 6-10 anni, accumulando interessi del 24-50% rispetto all’investimento iniziale).

• I costi di mantenimento e smantellamento sono relativamente bassi, molti componenti sono riciclabili e riutilizzabili.

• Esiste un ampio margine di miglioramento nei costi (razionalizzazione dei processi produttivi), nella trasformazione della potenza meccanica in corrente elettrica (gestione elettronica della trasformazione) e nell’immagazzinamento della corrente (utilizzo di nuovi tipi di batterie più efficienti, di serbatoi d’acqua sopraelevati e di generatori ad alta efficienza).

Aspetti negativi

• Dato che, per motivi di sicurezza ed efficienza, i generatori eolici possono operare solo in particolari condizioni di vento, l’energia eolica viene prodotta a intermittenza e perciò non è programmabile. Tale situazione fa si che il settore eolico non possa sostituire completamente fonti tradizionali quali i combustibili fossili o l’energia idroelettrica, per i quali la potenza erogata è costante o direttamente controllabile in base alle esigenze. Tale fonte di energia trova quindi il suo ambito applicativo principalmente nell’integrazione alle reti esistenti.

• Sulla terraferma, i luoghi più ventosi e quindi più adatti alle installazioni eoliche sono generalmente le cime, i crinali di colline e montagne o le coste. Gli impianti moderni, sebbene siano anche esteticamente apprezzabili, per le loro grandi dimensioni risultano visibili da grande distanza e possono causare un turbamento del paesaggio. Tuttavia le installazioni eoliche sono totalmente reversibili (bassi costi di smantellamento, completo ripristino delle condizioni ambientali preesistenti e assenza di alterazioni permanenti del paesaggio), diversamente da altre tipologie di centrali elettriche come termoelettrico, nucleare e idroelettrico, il cui impatto ambientale, sia estetico che ecologico, è di fatto irreversibile sia per gli alti costi (dighe, impianti nucleari) che per i tempi lunghi (scorie radioattive).

• Esiste il rischio di mortalità da impatto per gli uccelli migratori, in particolare per gli impianti più grandi. È stato comunque rilevato una mortalità molto inferiore a quella normalmente causata dalle finestre degli edifici e dalle automobili.

• Il rumore di una turbina eolica, dovuto essenzialmente al vento incidente sulle pale, secondo alcuni studi favorirebbe, nei residenti di abitazioni nelle immediate vicinanze, la cosiddetta “sindrome da pala eolica”, un insieme di disturbi a sfondo neurologico.

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Data
domenica, 8 maggio 2011

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