Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


I 6 punti di De Carlo

Nel febbraio 1970, De Carlo stese una lista di sei punti, che illustrano il “Nuovo Villaggio Matteotti” con tutte le sue caratteristiche e che dimostra la vicinanza fra le idee di Lehrman e De Carlo stesso.

«Definizione di massima di alcuni obiettivi che si vorrebbero raggiungere nella progettazione.

1. Movimenti pedonali separati dai movimenti automobilistici con rare intersezioni nei punti dove sono strettamente necessarie. Facilità di circolazione automobilistica con servizio porta a porta e con adeguate attrezzature di garage e parcheggio.

Percorsi pedonali in scala commisurata alle esigenze psicologiche individuali: spazi di percezione immediata, variabilità e suggestione dei percorsi, presenze naturali, finezza di dettaglio. [questo è il “visual interest”]

2. attribuzione ad ogni alloggio di zone rilevanti di verde privato, sottratte il più possibile al controllo collettivo. Composizione del verde privato tale da poterlo percepire nel complesso come un verde massivo (privatizzazione a livello di alloggio che produce complessivamente un vantaggio collettivo). [le terrazze giardino erano quindi un’idea prefissata da De Carlo]

3. formazione di zone verdi collettive ad uso della comunità e dei servizi di quartiere.

4. a livello di quartiere, formazione di servizi pubblici non solo destinati a risolvere le immediate esigenze degli abitanti, ma tali da attrarre interessi anche dalle zone circostanti.

5. tipologia edilizia né frammentaria né a blocco. [qui abbiamo low-level-high-density] Soluzioni tipologiche tali da offrire una chiara organizzazione dell’ambiente senza tuttavia limitare la privatezza di ogni nucleo sociale, anche minimo.

6. tipologia degli alloggi variata a seconda delle prevalenti composizioni familiari, organizzazioni interne flessibili, tali da consentire il più alto livello possibile di variabilità d’uso degli spazi.

Attrezzatura degli alloggi basata sulla formazione di elementi fissi destinati ad agevolare le funzioni più elementari e quindi ad aumentare la libertà delle funzioni più complesse.

Milano, 3 febbraio 1970» (Archivio delle Acciaierie “Acciai Speciali Terni”, Nuovo Villaggio Matteotti, f.1, 4: trascrizione H. Schlimme). (da: H. Schlimme, Il “Nuovo Villaggio Matteotti” a Terni di Giancarlo De Carlo. Partecipazione fallita e capolavoro di architettura, in http://www.storiaurbana.it/biennale/Relazioni.asp

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Data
martedì, 1 dicembre 2009

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