Sarzana, che Botta!

« Nessun dolore resiste quando uno, destandosi tre mattine di seguito, ha nella faccia lo splendore vivificante del sole che sorge »

Le Corbusier


La Cecla: Piano Botta, progetto stravecchio

la cecla_portovenere_rimpDal quotidiano La Nazione – articolo di Anna Chella

APPELLO «Un progetto senza senso: non fermatevi»

AL COMITATO «Sarzana, che botta!», il ricorso al Tar servirà per prendere tempo. O meglio per riprendersi il tempo che le scadenze del consiglio comunale hanno azzerato: il tempo di proporre «alternative» al Piano Botta che martedì notte ha ricevuto dal consiglio comunale l’ultimo «sì». All’assemblea del Comitato, svoltasi ieri al Loggiato, ha partecipato Franco La Cecla, architetto e urbanista, docente all’università di Losanna. «Siate propositivi», ha ripetuto più volte. A due progetti alternativi a Botta, pare stiano pensando gli architetti Gianfranco Damiano e Gino Piarulli. E il Comitato, nonostante lo scoraggiamento («si avvicinano le ruspe, che cosa possiamo fare?»), guarda avanti. «Vogliamo giocare la carta del Tar per avere il tempo e la possibilità di partecipare in modo diverso», ha sottolineato Carlo Ruocco, presidente del Comitato. Il «modo diverso» si chiama urbanistica partecipata e proprio di questo il Comitato ieri ha invitato a parlare il professor La Cecla, che è stato durissimo contro il Progetto Botta (qui VIDEO 1VIDEO 2VIDEO 3). «Il futuro dei piccoli centri come Sarzana è nel turismo culturale — ha detto — e in questo senso, il progetto è stravecchio, metri cubi ’firmati’ senza senso, che non rispondono a nessuna offerta del mercato europeo. Chi dovrebbero richiamare questi spazi? Un immenso shopping center? Se si riesce a bloccare il progetto — ha proseguito — rimarrà il problema di cosa fare di Sarzana. E’ importante che il Comitato abbia delle idee e non faccia solo resistenza. Il fatto che il Comune non abbia recepito la vostra presenza è una mancanza di furbizia, la partecipazione dei cittadini è più che desiderabile. Siete più avanti del Comune, siate allora propositivi». Proprio per questo Stefania Bernardini del Comitato ha seguito un convegno sull’urbanistica partecipata a Firenze e ha raccolto le esperienze dei comitati bolognesi e fiorentini. «Ci insegnano che solo chi vive in una zona ne conosce i bisogni e ha il diritto di decidere», ha detto ieri. Roberta Mosti ha partecipato invece ad un convegno sulla Vas a Genova, dove ha scoperto un buon esempio di partecipazione nella Regione Umbria che incoraggia con incentivi i piccoli comuni che promuovono l’urbanistica partecipata. «C’è persino una tv via cavo che informa i cittadini su ciò che riguarda le scelte urbanistiche, tutto online. trasparente», ha raccontato. La discussione è stata ricca di domande e proposte. Il Comitato va avanti, nonostante le «osservazioni liquidate» e le accuse di calunnia. «Voi occupate un vuoto e questo è straordinario», li ha incoraggiati La Cecla. Proprio le osservazioni giudicate «non pertinenti» dall’amministrazione (esempi QUI e QUI) saranno la base del ricorso al Tar.

(i link sono stati aggiunti dalla redazione del comitato)
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Data
lunedì, 16 novembre 2009

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