Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Piazza Martiri, petizione in Consiglio dopo 10 mesi
I pareri non ci sono. Il Comitato la ritira

Abbiamo inviato al sindaco e al consiglio comunale la comunicazione che ritiriamo la petizione su Piazza Martiri presentata l’11 dicembre dello scorso anno Petizione al Sindaco e al Consiglio Comunale Piazza Martiri. Piazza Martiri Integrazione Petizione del 11.12.2018
Naturalmente, non possiamo ritirare la petizione, simile per capitoli, sottoscritta dai 582 cittadini non potendo consultarli tutti.
Due i motivi della decisione: sabato scorso in commissione territorio ci siamo resi conto che dopo dieci mesi gli argomenti da noi proposti non erano stati approfonditi dai consiglieri e che i pareri autorevoli che il sindaco Cristina Ponzanelli si era impegnata a raccogliere e a rendere pubblici nel consiglio comunale del marzo scorso per neutralizzare la petizione di Sarzana Popolare che riprendeva la nostra denuncia,  non sono a disposizione. Si presume che non esistano. Unici pareri auditi in commissione quelli della geometra Garbini, responsabile del procedimento di rilascio della concessione edilizia, e dell’avvocato civico Cozzani, che si sono impegnati in una difesa d’ufficio dell’operato dell’ex dirigente Stefano Mugnaini e della giunta Cavarra. Nella lettera, che riproduciamo di seguito, in dettaglio le motivazioni della nostra decisione sostanzialmente ispirata a salvaguardare la nostra dignità. Insomma pretendiamo rispetto. Una circostanza in particolare denota a nostro avviso il disinteresse dei consiglieri: Chiedevamo nella petizione che fine avessero fatto i parcheggi pubblici sotto il palazzo ex Biava e perché in dieci anni non sono stati attivati. E se ne chiedevano l’apertura. Dopo 315 giorni almeno queste domande potevano essere evase. O occorre la competenza dei giudici del TAR?
Ora inoltreremo le nostre osservazioni alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

Sulla petizione un silenzio di 315 giorni

Al Sindaco Cristina Ponzanelli
Al Consiglio comunale

Con la presente comunichiamo la decisione di ritirare la petizione presentata l’11 dicembre dello scorso anno su Piazza Martiri. La inoltreremo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti confidando in una maggiore attenzione.
Siamo addivenuti a questa decisione dopo aver assistito alla riunione della commissione territorio di sabato scorso, dopo aver constato che in dieci mesi non è maturato alcun interesse da parte dei consiglieri ad approfondire le argomentazioni che avevamo proposto.
Ovviamente non è in nostro potere ritirare la petizione sottoscritta dai 582 cittadini, che propone per titoli le stesse tematiche, essendo impossibilitati a consultarli tutti. Dato l’interesse bastano e avanzano.
Particolarmente illuminanti sono state a tal proposito una serie di circostanze emerse sabato nella seduta della Commissione Territorio preparatoria del Consiglio, che ha esaminato la petizione.
Il marzo scorso nella riunione del Consiglio comunale la maggioranza aveva fatto propria la mozione del gruppo Sarzana Popolare, che riprendeva gli argomenti della nostra petizione. In quella sede, invece di approfondire le argomentazioni, anche alla luce del parere dell’amministrativista Piera Sommovigo, acquisito dal capogruppo della Lega Iacopi, consegnato al sindaco, ma reso pubblico dalla consigliera 5 Stelle Federica Giorgi, si rinviò. Il sindaco Cristina Ponzanelli s’impegnò ad acquisire altri pareri e a renderli noti secondo il principio della “massima trasparenza”.
Siamo dovuti ricorrere per l’ennesima volta al Difensore civico per vedere rispettato lo Statuto che impone il termine di 60 giorni per la valutazione delle petizioni. Ne sono trascorsi 315. In questo lungo lasso di tempo né i gruppi d’opposizione, né Sarzana Popolare hanno pensato di sollecitare la pubblicazione dei pareri e la discussione.  Sabato in Commissione territorio con grande sconcerto abbiamo potuto constatare che gli unici pareri, tra l’altro orali, a disposizione dei consiglieri sono quelli della geometra Garbini, responsabile del procedimento del rilascio della concessione edilizia, e dell’avvocato civico Cozzani.
I consiglieri della Commissione sono rimasti sostanzialmente silenti anche a fronte delle motivazioni più inverosimili della difesa d’ufficio svolta dai due funzionari dell’operato dell’ex dirigente Stefano Mugnaini e della giunta Cavarra.
Un privato si è impadronito di una fetta di piazza pubblica con un “aggetto” di quasi due metri? Garbini: “Certo, ma il Comune ha incassato un corrispettivo in denaro, previsto dalla convenzione”.
Balla colossale: i denari erano per il diritto di sottosuolo. In convenzione non era contemplato né l’aggetto, né il corrispettivo.

L’aggetto non è previsto né dalla legge né dal regolamento edilizio del 2016. Garbini: “Il Regolamento di allora non prevedeva alcun limite”. Consiglieri, volete verificare? Neppure per sogno.
Nella convenzione firmata dal sindaco Cavarra si è maldestramente invocata la legge Tognoli sui parcheggi per cedere sottosuolo pubblico per box privati in vendita a libero mercato. Obiezione evasa dalla geometra con la risposta: “Sono stati applicati gli standard urbanistici”. Tutt’altra materia: la legge Tognoli prevede l’uso del sottosuolo per palazzi esistenti, non di nuova costruzione, previo bando di gara pubblica da cui il Comune, in grave dissesto, avrebbe potuto incassare quattrini.
I parcheggi pubblici si faranno a raso in via VIII Marzo. Dove però è previsto un palazzo della stessa ditta. Come sarà possibile? Una domandina ai due tecnici la volete fare? Per carità: Mugnaini e Cavarra se ne avrebbero a male!
Non rispettata la distanza di 10 metri tra le pareti finestrate del nuovo palazzo e il Laurina. A Sarzana la norma è derogata. Volete chiedere, signori consiglieri, come può un Comune derogare una legge nazionale? Ci sono sentenze della giustizia amministrativa: non può essere derogata neppure nel caso di superfici finestrate di uno stesso palazzo (Consiglio di Stato), né col Piano Casa (TAR Veneto).
I Consiglieri presenti hanno sostenuto la loro incompetenza in materie tanto specifiche. Anche noi del Comitato non siamo giudici del Tar, ma ci siamo sforzati di studiarle nell’interesse dei cittadini. L’amministrazione poteva chiedere un parere autorevole, se non bastava quello reso dall’avvocato Sommovigo alla Lega.
Ma c’è un ultimo punto della petizione che ci ha convinto a ritirarla per la scarsa motivazione del Consiglio comunale a difendere l’interesse del Comune e dei cittadini. Ci riferiamo alla nostra proposta di attivare i parcheggi pubblici, corrispettivo di oneri di urbanizzazione, nei sotterranei dell’ex Biava. Da una decina d’anni “privatizzati” con danno erariale. Occorre essere alti magistrati per chiedere che fine abbiano fatto, perché non vengano messi a disposizione della collettività in una zona scarsa di parcheggi?
Riteniamo che sia il caso di inoltrare le nostre istanze alla Procura e alla Corte dei Conti.
Agli atti del Consiglio restano i titoli della petizione popolare sottoscritta da 582 cittadini e la mozione di Sarzana Popolare, posto che il gruppo non abbia deciso da tempo di ritirarla.
Seguiremo gli sviluppi, sperando di ricrederci.

Sarzana, 24.10.2019                       Per il direttivo del Comitato Roberta Mosti – presidente

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Data
giovedì, 24 ottobre 2019

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