Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


Il palazzo del Laurina cresce di un piano
Un cadeau del Piano Casa Scajola

Articolo di Carlo Ruocco 

Su Facebook si è sviluppato un vivace dibattito su un articolo del Secolo XIX postato dal suo autore, Alessandro Grasso Peroni. Il titolo “Ecco come sarà la nuova piazza Martiri”. Il collega del XIX ha presentato il progetto dell’architetto sarzanese Luigi Piarulli. Un palazzo “normale”, diciamo ligure, di cinque piani quasi in aderenza allo storico albergo.  Sui social si è scatenata l’ira funesta dei sarzanesi, compresi i nuovi amministratori. Dell’assessore Roberto Italiani il commento più aspro: “Un vero obbrobrio”. Chiosa il consigliere di Sarzana Popolare Andrea Pizzuto: “Di sicuro la fisionomia della (già brutta) piazza verrà stravolta”.

Ecco come apparirà dai portici di via Muccini lo storico hotel Laurina col nuovo palazzo di 5 piani in aderenza

Sul Mugugno sarzanese interventi a valanga. “Ancora palazzi, ancora cemento. Un po’ di verde mai?”. “E’ uno schifo”. E ora sempre sulle colonne del Secolo XIX appare l’annuncio: raccolta di firme contro il progetto. Il nuovo assessore all’urbanistica Barbara Campi dà immediata disponibilità al confronto, anche se dubita di poter intervenire. E mette le mani avanti di fronte alla protesta montante: “Un’eredità della passata amministrazione”. Centrodestra innocente? Non proprio. Magari a Sarzana, dove si è appena insediato, ma non in Regione dove governa dal 2015. E vediamo perché ricostruendo la vicenda del Laurina.

Sul sito del Comune le carte sono top secret
Molti cittadini lamentano la scarsa informazione sul progetto di piazza Martiri. Un atto d’accusa per le giunte Caleo e Cavarra che hanno dispensato quintalate di propaganda sulla “trasparenza”, ma nascosto le carte.

Il Laurina e l’annesso palazzo su piazza Martiri di quattro piani votato nel 2009. Le ombre bianche sullo sfondo sono i palazzi esistenti

Un palazzo in piazza Martiri era già previsto dal Piano Particolareggiato del 2000, variato nel 2009 col Piano Botta. Purtroppo nessun documento, cartografia, disegno  si trova sul sito del Comune. Addirittura la volumetria prevista fino al 2008 era ben maggiore(ben 5000 mq di superficie utile!): avrebbe consentito la costruzione di un palazzaccio Botta di sei piani ad arco retto. Per alleggerire la piazza dal cemento fu concesso all’impresa Miranda di trasferire 1045 metri quadrati sulla Vetraia in costruzione, elevandola di un piano, e di realizzare una dependance dell’hotel Laurina di 1.335 mq in via VIII Marzo, guarda caso in un area verde di proprietà delle cooperative.
Per non bloccare i lavori per un anno e forse più, Gennaro Miranda rinunciò a realizzare una decina di appartamenti sopra la Vetraia e si “accontentò” dei quattro piani residenziali in piazza Martiri con annessi fondi commerciali .

La dependance del Laurina in via VIII Marzo per compensare i volumi di piazza Martiri

In “dote” all’impresa napoletana resta ancora la possibilità di costruire la dependance dell’hotel  in via VIII Marzo. Questa soluzione con i 5.000 mq di piazza Martiri distribuiti in un palazzo di quattro piani collegato al Laurina e un altro in via VIII Marzo fu inserita nel Piano Particolareggiato di via Muccini votato dal Consiglio Comunale il 9 luglio 2009.
Oggi anche noi del Comitato siamo  rimasti spiazzati da quei cinque piani che sovrasteranno il Laurina, a cui la ristrutturazione dell’architetto Piarulli ha restituito dignità sia sul fronte di piazza San Giorgio, sia su quello della piazza Martiri. , ristrutturazione che sulla piazza sparirà alla vista. Sparisce anche la galleria di collegamento con piazza San Giorgio, elemento di una certa eleganza.

Come e quando il palazzo è cresciuto di un piano?
Ebbene per “par condicio” riveliamo che il palazzo in corso di costruzione in piazza Martiri è cresciuto in altezza grazie alla nuova versione del Piano Casa della Regione Liguria attuata con la L.R. 22 del 2015 dalla nuova maggioranza di centrodestra su proposta dell’assessore all’urbanistica Marco Scajola. All’articolo 7 il nuovo testo di legge prevede un “premio in cemento” con incremento del 35 % dei volumi in caso di demolizione e ricostruzione di un immobile residenziale. Il precedente Piano Casa del centrosinistra (Burlando) prevedeva lo stesso “premio” per gli immobili turistici. Inoltre la nuova costruzione non deve obbedire alle prescrizioni urbanistiche del Piano Urbanistico vigente. I famosi “lacci e laccioli” che non piacciono ai cementificatori seriali. L’impresa ha mano libera. Per ricavare volumi è stata cancellata anche l’intuizione dell’architetto Piarulli di collegare piazza San Giorgio con piazza Martiri attraverso una galleria che poteva diventare luogo elegante di commercio.

L’ultimo scampolo di verde in via VIII Marzo sarà sacrificato al cemento

Il cemento salda la politica di sinistra e destra
Insomma l’assessore Italiani, almeno per “l’obbrobrio” di quel quinto piano deve prendersela con la giunta guidata da Giovanni Toti. A noi resta amaramente la constatazione che quando si tratta di cemento se il centrosinistra (Burlando) traccia il solco, è il centrodestra che lo difende (e viceversa!).  “L’obbrobrio” lo ha tracciato il centrosinistra, il centrodestra con una legge regionale lo ha elevato di un piano. Entrambe le parti potranno sempre dire che cinque piani sono meglio dei sei dell’orribile palazzo ad arco retto a mattoncini rossi del Piano Botta. Ma per quello, come spieghiamo  nell’altro articolo, i sarzanesi devono ringraziare solo san Gennaro.
Attesa per la svolta di Cristina Ponzanelli
L’auspicio è che l’Amministrazione guidata da Cristina Ponzanelli, di cui l’assessore Italiani è componente autorevole, limiti gli ulteriori sette “obbrobri” previsti in via Muccini. Per ora non abbiamo registrato alcun provvedimento ufficiale in merito alla decisione del dirigente Stefano Mugnaini di prorogare fuori tempo massimo (per noi illegittimamente) i permessi di costruire scaduti nel 2017 e di ridurre da 33 a 18 gli appartamenti a canone moderato per i quali le cooperative hanno già ricevuto contributi regionali. Prendiamo come segnale di svolta la rimozione del dirigente decisa dal sindaco Cristina Ponzanelli. E attendiamo gli sviluppi .

 

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Data
martedì, 16 ottobre 2018

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