Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Gare e concorsi
Il Comune ignora
il Codice degli appalti

Lo “spezzatino” di opere pubbliche di un piano particolareggiato per evitare le gare d’appalto?  Non si può fare.

La piscina di Santa Caterina

Fissare un compenso a un professionista sotto la soglia di legge per assegnare un incarico senza concorso e successivamente aumentare il compenso in corso d’opera? Non si può fare.
Dividere i costi di progettazione di un Piano urbanistico unitario tra due Comuni, in modo da far rimanere il compenso sotto soglia del Codice degli appalti per ciascun comune, in modo da assegnare l’incarico senza regolare concorso? Non si può fare.
Abbiamo sempre sollevato dubbi e anche aperte censure sulla liceità delle scelte del Comune di Sarzana nell’assegnare lavori e incarichi nelle grandi opere. Ora i nostri dubbi hanno trovato un’autorevole risposta. Grazie a un’iniziativa della Consulta della legalità, che ha chiamato a parlare del Codice degli appalti Antonio Bertelli, un dirigente del Comune di Livorno, che ha svolto una docenza di diritto amministrativo all’università di Pisa ed è stato membro della commissione ministeriale per la redazione del Codice e consulente dell’ANAC (Agenzia nazionale anti corruzione di Raffaele Cantone). La conferenza si è svolta in Comune alla presenza della vicesindaco Elisabetta Ravenna, degli assessori Daniele Castagna e Massimo Baudone e di alcuni dirigenti e funzionari dell’Area urbanistica e dei lavori pubblici del Comune.
Abbiamo esposto i nostri dubbi, facendo riferendo a casi concreti.
La prima risposta era scontata. Piscina di Santa Caterina. Opera di urbanizzazione secondaria. Fu assegnata all’impresa costruttrice delle villette e dell’albergo a scomputo degli oneri di urbanizzazione, procedura ammessa solo per le opere di urbanizzazione primaria. Violazione di legge. Anno 2002. Prescrizione. Ora però se i lavori andranno avanti occorrerà la gara per il completamento dell’opera.
Piano Particolareggiato di via Muccini. Opere pubbliche per tredici milioni di euro. La soglia per la gara europea è di cinque milioni. Ovvio che i marciapiedi dei palazzi, i giardini nelle nuove piazzette tra i palazzi, financo i parchi giochi per i bambini previsti  siano dati a scomputo degli oneri alle cooperative che costruiscono. Non è obbligatorio, ma è efficiente. Ma le opere pubblico di grande rilevanza, fuori dall’ambito dei palazzi? Per intenderci il sottopasso di via del Murello, la nuova strada con i relativi marciapiedi, parcheggi a raso e alberature, tra il sottopasso e la stazione, l’intera pista ciclabile? Importo 5.200.000 euro. Andavano incassati gli oneri di urbanizzazione e indetta la gara. Era il 2011. A quest’ora avremo le opere concluse. Il Comune ha fatto lo “spezzatino”, mettendo a gara solo una pezzo di pista ciclabile (con una cifra considerevole per un tratto di duecento metri di pista o poco più). Il sottopasso alle Cooperative a scomputo degli oneri con tanto di finanziamento regionale in larga parte già incassato e opera (per ora) non ultimata. Non vale la scusa: la strada non si farà. Nel 2010 quando il Piano è diventato esecutivo il crac di Sarzana Patrimonio non era ancora esploso. Gli oneri di urbanizzazione, che le cooperative dovevano versare, potevano almeno in una parte essere spesi per realizzare sottopasso e nuova arteria. Ora il progetto viene drasticamente ridimensionato.
Piano del litorale unitario di Fiumaretta e Marinella. I Comuni di Sarzana e Ameglia si accordarono per un progetto unitario da affidare a un unico studio professionale. Costo del progetto attorno ai 95 mila euro, dunque ben al di sopra della soglia europea. Nessun concorso. I due Comuni hanno ritenuto che, siccome il costo per ciascuno era sotto i 50 mila euro, nessuno dei due enti doveva provvedere a bandire un concorso.  Incarico assegnato “brevi manu” a due progettisti associati, l’ingegner Chirico e l’architetto Lucchesini.
Ha detto l’esperto, che ha spesso richiamato nella sua relazione e nelle sue risposte le circolari dell’Autority anticorruzione di Raffaele Cantone: avrebbero dovuto procedere a una convenzione e bandire un concorso.
Abbiamo evitato di evocare l’incarico all’architetto Mario Botta. Lì la violazione di legge è palese. Nel 2007 la soglia oltre la quale occorreva andare a concorso pubblico era di venti mila euro. In delibera a Botta ne venivano promessi 50 … eventuali. Potevano cioè aumentare. Come sono in effetti aumentati. Autorità di controllo? Non pervenute. Come sempre.

La paralisi della Consulta della legalità: un caso?
Il presidente della Consulta della legalità, Marco Lorenzo Baruzzo, nell’introdurre la conferenza aveva sottolineato che da tre anni la Consulta ha messo il problema degli appalti, dei concorsi e delle opere a scomputo all’ordine del giorno dell’organismo.  Ha evitato di ripetere che la Consulta non è mai stata messa in condizione di esaminare gli atti. Per ora ha potuto produrre solo un’interessante conferenza. Gli sviluppi? Vicesindaco, assessori e dirigenti comunali hanno preso appunti e fatto domande. Vedremo i risultati della lectio magistralis.

 

 

 

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
giovedì, 15 dicembre 2016

Tags

Lascia un commento