Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Una provincia di case invendute
E continuano a costruire!

La provincia della Spezia ha il primato italiano delle case invendute. La fonte non è l’associazione Stop al Consumo di territorio. E’  Il Sole 24 Ore, quotidiano della

Villaggio coop a Ponzano

Confindustria. (clicca per leggere l’articolo)
A Sarzana tra gli appartamenti invenduti figurano sicuramente quelli di Arte. Quando il sindaco Cavarra ha sollevato il problema della carenza di alloggi per le famiglie sfrattate e in difficoltà, il Comitato Sarzana, che botta! gli ha inviato una lettera/petizione per chiedere che vengano utilizzati quegli alloggi costruiti da Arte, cioè con denaro pubblico. Avete ricevuto una risposta voi? No, come sempre. Neppure un grazie.

Non conteggiati i palazzi in costruzione 

Santo Stefano: lo scheletrone con "vista autostrada"

Ovviamente la statistica del Sole 24 Ore non tiene conto dei palazzi in costruzione, non ancora ultimati. Ci sono appartamenti non prenotati neppure sulla carta. E’ il caso del “villaggio Botta” di via Muccini. Ma in Val di Magra altri esempi di sprecano. Pensate a Santo Stefano Magra, governata da Juri Mazzanti, compagno di merende edilizie del duo Caleo-Cavarra. Avete presente il palazzo sulla rotonda per l’autostrada. Lo avevano pensato come albergo. In una ridente posizione con affaccio sull’autostrada e sui container avrebbe attirato milioni di turisti cinesi. Non vedevano l’ora! Non hanno trovato nessun albergatore tanto folle. Lo hanno trasformato in residenziale. Ma pare che non abbiano acquirenti. Ma va! Se poi percorrete la Cisa interna, quella che costeggia i container vedrete capi agricoli devastati dal cemento di un insediamento. Ovviamente le Cooperative hanno “segnato” il territorio anche lì. A noi risulta che siano in una qualche difficoltà. Felici di essere smentiti (con i fatti, non con le chiacchiere).
Il destino della scuola XXI Luglio 

La scuola XXI Luglio, speculazione alle porte

Di fronte a questi dati e fatti inoppugnabili gli autori del disastro si sono convertiti allo “stop al consumo di suolo”. E’ un vero ravvedimento? Gli annunci lo contraddicono. Il sindaco Cavarra ha già lanciato l’idea di costruire un nuovo complesso scolastico in piazza Terzi. Collocazione stravagante, che richiede molte forzature di legge (ma nella libera repubblica di Sarzana, come dimostra il Piano Botta, tutto è’ possibile).
L’obiettivo è di trasformare la scuola XXI Luglio e l’edificio di via Neri in edilizia residenziale “sociale” e libera. Allora o Cavarra & C. dimostrano che al Sole 24 Ore sono una manica di cialtroni oppure evitino di lanciare slogan (stop al consumo di suolo) di pura propaganda.

 

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Data
mercoledì, 8 ottobre 2014

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