Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Lo Spezia blocca il Centro a Marinella
“Siamo onesti: eccessivo per la B”

Un saggio dirigente sportivo croato salva – per ora – la Tenuta di Marinella da una colata di cemento pari alla metà del Piano Botta. Damir Miskovic, nuovo generale manager di fiducia di Gabriele Volpi, arrivato allo Spezia dalla serie A croata, ha letto il bilancio della società, il passivo, che alcune fonti giornalistiche quantificano in dodici milioni di euro, gli ingaggi favolosi per i giocatori e i progetti di “grandeur” con strutture sportive stile Milanello per la società, è ha pronunciato un lapidario: “Siamo in B”.
Con grande lealtà ha aggiunto: “Bisogna essere onesti. Non si possono illudere le persone”.

Quella frase ad alcuni ha fatto pensare ai tifosi (non illudiamoli con sogni di A). Altri hanno pensato ai giocatori (lo Spezia è un’aquila non una mucca da mungere). Noi abbiamo pensato a Massimo Caleo, senatore della Repubblica e gran mediatore nell’affare che molti davano per concluso tra lo Spezia e la Marinella spa, all’amministratore delegato della stessa azienda agricola, Angelo Reverberi, e al sindaco di Sarzana Alessio Cavarra, che già faceva il conto degli oneri di urbanizzazione. Tutela del paesaggio? Impegni elettorali di stop al consumo di suolo? Cavarra non ci aveva pensato un attimo: dopo essere stato convocato nella sede della società agricola del Monte dei Paschi per l’illustrazione del progetto di Centro sportivo da 45 mila metri cubi di cemento, si è affrettato ad annunciare l’invio in Regione e agli enti di tutela paesaggistica per un primo parere.
Se l’amministratore delegato di Marinella spa, Angelo Reverberi, e il sindaco Cavarra avevano pensato di ripianare i bilanci delle rispettive aziende a spese del petroliere Volpi, Miskovic ha mandato a dire: “Siamo onesti, non possiamo illudervi. La stagione dei vitelli grassi che puppano alle tette dello Spezia di Volpi è finita”.
Sul Centro sportivo di Marinella Miskovic si è posto la domanda che tutte le persone estranee al business si erano posta: “Cosa se ne fa una società di calcio di serie B di una città di provincia di sette campi di calcio e di 45 mila metri cubi di strutture?”.
La smisurata grandezza di quel progetto faceva pensare a un tentativo mascherato di speculazione futura di altro segno. Volpi del resto aveva già tentato un’operazione immobiliare di grande livello a Santa Margherita Ligure.
Ma nell’operazione Spezianello ci avrebbe guadagnato soprattutto Marinella spa: i terreni della Tenuta con indice di fabbricabilità pari a zero, sarebbero stati rivalutati di almeno sei-sette milioni da una variante ad hoc.
Il sindaco Cavarra non si era fermato a riflettere sulle obiezioni che il Comitato Sarzana, che botta! gli aveva sollevato: vincolo paesaggistico (Parco campagna), Sito d’interesse europeo, zona in parte classificata ad alto rischio idrogeologico. Non ha neppure risposto.
Miskovic nel suo campo è stato più professionale. Ha guardato agli interessi della società. Ha tagliato gli ingaggi dei calciatori, ha liquidato un direttore sportivo spendaccione, ha archivato (sospeso) il progetto Spezianello. “Ci bastano tre campi e devono essere alla Spezia. Il nostro pubblico è qua”. Parole sagge e lungimiranti se non si vogliono costruire fallimenti. Forza Spezia!

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Data
mercoledì, 25 giugno 2014

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