Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Sabato tutti in Colonia a Marinella per difendere un Bene Comune

La Colonia ex Olivetti di Marinella fa parte del patrimonio storico e architettonico di Sarzana “tutelato” dalla Soprintendenza. Abbandonata da anni, lasciata in stato di degrado, è oggetto di mire speculative. E’ in una posizione invidiabile a due passi dal mare, dalla sua terrazza di mille metri quadrati si gode lo spettacolo delle Apuane. E’ circondata da un parco anch’esso in stato di abbandono, ha tanta volumetria e ha attorno tante piccole costruzioni che potrebbero arricchirsi di altre volumetrie.
Il rischio che questo bene pubblico diventi oggetto di speculazione privata, umiliando la preziosa testimonianza storica e architettonica, è reale. Per questo come “Comitato Sarzana, che botta!” sentiamo di condividere l’appello lanciato da Piero Donati, Roberto Mazza, Gianfranco Damiano e Silvia Minozzi a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio storico, architettonico e culturale di Sarzana di ritrovarci sabato 16 alle ore 11 davanti ai cancelli dell’ex Colonia per chiedere a chi governa la Regione e Sarzana di trovare i modi affinché un Bene Pubblico non diventi oggetto di mercantile speculazione edilizia.

Degrado di un bene pubblico

Sarzana ha già sacrificato significative parti della propria storia: i fossati nel dopoguerra, più di recente le testimonianze della fiorente industria come il pastificio Biava, la Vetraia (la seconda in ordine d’importanza del Regno d’Italia). Si accinge col Progetto Botta a demolire l’ex mercato ortofrutticolo, opera del più grande architetto razionalista spezzino, Cesare Galeazzi, anch’esso abbandonato all’incuria per poi destinarlo alla speculazione. Ci sembra giusto unire la nostra voce e assicurare la nostra presenza come già facemmo il 13 novembre 2010 quando Piero Donati organizzò una visita all’ex colonia per sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica. Ci sembra giusto portare un nostro contributo (il bel manifesto del professor Federico Luci) alla causa comune, come facemmo con la Calandriniana dell’Architettura in cui esponemmo uno studio dell’architetto Giorgio Furter. Ben vengano altre mille iniziative.

 

Lo storico dell’arte Pietro Donati durante la visita alla Colonia del 13 novembre 2010

 

 

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Data
venerdì, 8 giugno 2012

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