Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Con gli alberi tagliato il diritto dei cittadini a essere consultati

Qualcuno ci rimprovera di aver dato troppo peso a sette, otto “vecchi” alberi abbattuti. Con tutti i problemi che abbiamo ……  Certo, deforestano l’Amazzonia, sette, otto alberi cosa saranno mai!

Invece questa vicenda deve far riflettere sulla tendenza a sacrificare democrazia, partecipazione, controlli (i “lacci e lacciuoli”) e gli interessi pubblici sull’altare dell’efficienza produttiva e aministrativa. E deve anche porre interrogativi sui reali principi ispiratori dell’azione della nostra amministrazione al di là dei solenni pronunciamenti pubblici (Le linee guida del PUC).

Spiega l’assessore Baudone: “Credo sia anche opportuno precisare che la ristrutturazione del vecchio ospedale è una pratica di Sportello Unico Attività Produttive (SUAP), il progetto è stato approvato in Conferenza dei Servizi a cui hanno partecipato tutti gli Enti interessati, tra cui la Soprintendenza in quanto l’immobile è tutelato. Organismi questi tecnici e non politici! ”.
Già, organismi tecnici, non politici. La politica, gli organi di rappresentanza della città, spogliati. Attenzione, questa “spoliazione” rischia di incrementarsi. La Regione Liguria sta varando ulteriori norme per la “semplificazione edilizia”, con la riduzione dei tempi delle pratiche edilizie anche importanti. SUAP rapidi. Silenzio assenso degli uffici. Roba da brividi a vedere le conseguenze.

Le Conferenze dei servizi sono quanto di meno trasparente possa esserci. I cittadini, gli organi d’informazione, sono tagliati fuori. In nome dell’efficienza si decide nelle segrete stanze.

Ora una domanda: la decisione del taglio di un pezzo di PREZIOSA storia sarzanese è tecnica o politica? La decisione di privare la città di verde monumentale è tecnica o politica? Noi siamo convinti che scelte relative al verde, l’ambiente, la storia, il paesaggio siano scelte politiche, perché riguardano “beni comuni”. L’Amministrazione Caleo lo sa e lo consacra pure in un documento fondamentale. Sentite cosa scrive nelle sue Linee Guida per il PUC.

A pagina 3) Un progetto di città orientato … all’equilibrio ecologico e al confort ambientale, alla cura della città pubblica esistente

A pagina 5) …”adeguate dotazioni di verde pubblico e privato (rigenerazione della risorsa aria) ”  .

A pagina 8 . paragrafo  c)  gli interventi di nuova piantumazione dovranno riguardare anche tutta la viabilità pubblica e privata e gli spazi aperti privati, al fine di incrementare la complessiva dotazione naturalistica della città.
Sottoscriviamo tutto, parola per parola. Peccato siano parole al vento. In attesa della nuova piantumazione (che costerà ai cittadini contribuenti), tagliamo quella esistente, lasciataci in eredità da nonni e bisnonni, da amministrazioni più sensibili alla tutela del bene comune.

C’è un problema di credibilità e di coerenza della classe politica?

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Data
domenica, 20 novembre 2011

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