Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


“I soliti rompicoglioni del Comitato”. A Sarzana elogio dell’intolleranza

“Ma cosa vogliono! Sono i soliti rompicoglioni”. Il termine scurrile è purtroppo reale e ci sembra giusto riferirlo nella sua cruda volgarità. E’ sabato mattina. L’architetto Stefano Mugnaini, responsabile del procedimento della Variante di Via Muccini, mercoledì aveva dato appuntamento al Comitato giusto per sabato. Era la tarda mattinata di mercoledì: una delegazione di cinque consigliere del Comitato, guidate dalla presidente Roberta Mosti, di cui faceva parte anche una consigliera comunale, Sara Frassini, chiedevano di poter visionare i permessi di costruire del Piano Botta. “Non ci sono ancora. Forse saranno pronti per sabato”, le ha liquidate Mugnaini. Negli stessi uffici quella mattina si aggirava anche l’ingegner Renato Menoni, presidente del Consiglio di amministrazione della Cooperativa La Marina, una delle coop proponenti la Variante di Piano. Rivolgendosi a una delle consigliere l’ing.Menoni si lasciava andare a una lamentazione: “Signora lei la fa facile. Qui ci vorrà ancora del tempo. Gli architetti sono lunghi”.
Il privato fa il suo gioco. Ma il dipendente pubblico? Quella stessa mattina i permessi di costruire sono stati notificati dal messo comunale alle cooperative. E’ in atti. Non ci risulta che i messi comunali lavorino il pomeriggio. La visione degli atti è un diritto immediato dei cittadini. La richiesta da parte del Comitato era stata inviata via Posta Certificata il giorno prima.
All’Albo pretorio del Comune sabato i permessi non erano affissi. Mugnaini era irreperibile: pare sia partito per un breve periodo di ferie. Il geometra Gregorini, molto cortesemente anche se non segue la pratica, accompagna la delegazione del Comitato dal segretario dell’ufficio tecnico Grassi. Il quale a porta semiaperta, voce alta, si lascia andare alla sua “elegante” esternazione. “Rompicoglioni” …. anche se sono in prevalenza signore. I suoi colleghi dell’ufficio tecnico, i geometri Garbini e Boni, capiscono che la misura è colma. Escono fuori i faldoni con i permessi di costruire e i progetti esecutivi.
Riferiamo questo episodio perché è la punta dell’iceberg di un rapporto Amministrazione comunale-cittadini. La trasparenza è un capitolo ignoto ad alcuni settori dell’amministrazione. Soprattutto all’urbanistica. Stenta ancora oggi a mettersi in regola con la legge che prescrive che tutti gli atti siano sul sito web del Comune. Il caso della determina 120 (Convenzione tra Comune e cooperative) di cui riferiamo a parte, è emblematico. Come il caso di Tavolara Due. Ma soprattutto è l’insofferenza verso chi relcama i diritti alla trasparenza a preoccupare. Suggeriamo un cartello: “Non disturbare il manovratore”.

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Data
sabato, 23 luglio 2011

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