Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


In due anni 24 varianti! Stravolto il Prg. Caleo “pentito”: stop al consumo di suolo

tavolaradi Carlo Ruocco Ha collaborato Roberta Mosti

Ventiquattro varianti al Piano regolatore generale di Sarzana in due anni. Ben otto negli ultimi due mesi. Colate di cemento che hanno decretato la morte di vaste aree agricole come Tavolara (nella foto il progetto). Ventiquattro varianti adottate dal 2008, da quando cioè il PRG ha compiuto i dieci anni che ne imponevano per legge almeno l’avvio della revisione.

Quando lunedì 10 maggio il sindaco Massimo Caleo presenterà al consiglio comunale di Sarzana il suo programma di legislatura e lancerà la parola d’ordine “Stop al consumo di territorio”, le sue parole suoneranno come una solenne presa per i fondelli per  tutti coloro che, sensibili all’ambiente, alla storia e alla qualità del vivere, lo hanno votato e un’offesa all’intelligenza dei sarzanesi più in generale.

Negli ultimi due anni l’Amministrazione comunale, sempre guidata da Caleo, ha ridotto a un colabrodo il Piano regolatore a suon di Varianti. Quando i buoi sono scappati, ecco arrivare il rigore. E l’annuncio: il prossimo PUC (Piano urbanistico comunale, come la legge regionale 36 definisce i nuovi PRG) punterà al recupero del patrimonio edilizio esistente e bloccherà il consumo di territorio.

Peccato che la conversione ecologista arrivi troppo tardi e finisca per avere i contorni di un’operazione strumentale. Una domanda: le grandi operazioni immobiliari, che sono state avviate con le Varianti (Via Fontananera, Tavolara, Bradia, Botta, Variante Aurelia, Crociata, Olmo) hanno bisogno o no  di tempo per essere digerite da un mercato del mattone in profonda crisi? Insomma un bello stop può consentire ai beneficiati dalle Varianti  di vendere senza troppa pressione e concorrenza alla faccia di chi è rimasto fuori dalla torta.

La conversione ambientalista sarebbe stata credibile e aprrezzabile se l’amministrazione Caleo avesse proceduto alla revisione del PRG alla sua scadenza decennale, lanciando nel 2008 lo slogan “stop al consumo di suolo”, oppure lo scorso anno a marzo, quando lo stop fu chiesto pubblicamente al Moderno proprio dal Comitato Sarzana, che botta!

Per carità, noi siamo convinti che si debba sempre dare a tutti una possibilità di ravvedimento. Allora diciamo al sindaco che la sua conversione sarebbe ancora credibile oggi, se il nuovo slogan “stop al consumo di suolo” si traducesse in un ripensamento e in una revisione della politica condotta fino a febbraio scorso, bloccando le Varianti adottate in attesa del nuovo PUC. E’ una sfida che gli lanciamo. La legge e la giurisprudenza riconosce questo potere ai Comuni.

Altrimenti convertirsi, quando proprio i beneficiati dalle Varianti hanno bisogno di fermare la concorrenza, è assai meno credibile e poco apprezzabile.

Un discorso a parte merita poi il profilo dei beneficiati dalle Varianti. Parliamo del profilo “politico”. E’ il solito predicar bene e razzolare male della sinistra alla Spezia e in Liguria, ambientalmente virtuosa dove non è al potere. E’ un approfondimento che ormai s’impone da Sarzana a Lerici ad Ameglia in Liguria.

Cliccare qui  sotto per visualizzare la scheda con tutte le Varianti adottate

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Data
domenica, 9 maggio 2010

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