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Alexis de Tocqueville


Alluvione, il naufragio delle autorità locali

di Pier Luigi Marchi

Pomeriggio del 29/12/09, sede Provincia di La Spezia.

Una nutrita delegazione di operatori nautici della Magra e abitanti/operatori economici di Ameglia viene ricevuta dal vice presidente della Provincia Maurizio Giacomelli.

Il vice presidente, pur stanco (“affronto riunioni dalle sette di questa mattina”, sottolinea subito), si concede.

Gli operatori esasperati precisano che da oltre 72 ore spalano fango e hanno un “mare” di danni.

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Barche trascinate sulla terra ferma dalla furia delle acque

L’incontro ha inizio.

Subito Giacomelli precisa che

  • Provincia,
  • Autorità di Bacino,
  • Parco,
  • Comuni,
  • ecc.

hanno dichiarato la loro impossibilità a gestire la cosa.

La responsabilità della gestione è stata demandata alla Protezione Civile nazionale e particolarmente al suo capo Bertolaso in persona.

Viene interrotto subito con alcune domande.

Il vice presidente non nasconde la propria irritazione, vorrebbe condurre un monologo, non essere interrotto, le domande non gli sembrano pertinenti (viene il dubbio che non abbia risposte).

Parla di denari mal spesi in appalti per la messa in sicurezza del fiume (escavazione del fondale?!), di aziende appaltatrici inadeguate, ecc.. Parla di un “fiume” di denaro, milioni!

Dice che le varie competenze

  • Provincia,
  • Autorità di Bacino,
  • Comuni,
  • Parco,
  • Regione….

non consentono la celerità degli interventi.

Lamenta: il fondo “limaccioso” del fiume è difficilmente vendibile.

Uno dei presenti l’interrompe classificando “l’escavato” oro nero.

I convenuti non sono degli sprovveduti: sono giunti muniti di grafici, studi (da loro commissionati), soluzioni.

Chiedono di essere ricevuti dalla Protezione Civile (alcuni precisano: da Bertolaso). Giacomelli assicura che ci avrebbe pensato personalmente.

Un gruppetto di riottosi chiede l’intervento e la competenza della Prefettura. Anche in questo caso Giacomelli assicura: Chi vorrà l’incontro con Prefetto e Protezione Civile faccia la domanda alla Provincia, penserà lui ad inoltrarla.

Fin qui la cronaca di una resa da parte degli enti locali preposti. Che però ci tengono a tenere il controllo dei passaggi successivi, offrendosi da tramite, da mediatori tra gli operatori e la Protezione civile.

Sarò sprovveduto, ma mi sembra un modo per lasciare le responsabilità ad altri, ma tenere un piede dentro alla ricostruzione. Mi sorge un dubbio: le Amministrazioni che hanno dichiarato la loro impotenza di fronte alla calamità non punteranno a promuovere qualche tecnico amico a NUOVO COMMISSARIO per gestire i finanziamenti del dopo alluvione?

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Data
martedì, 5 gennaio 2010

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